Topolinia

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Topolinia (Mouseton) è una delle due città in cui abitano i personaggi Disney classici (l'altra è Paperopoli, in inglese Duckburg). Il nome di Topolinia per la città di Topolino fu introdotto in Italia negli anni cinquanta. In America la città è stata, fino a pochi decenni fa, indicata semplicemente con il generico Homeville o anche Hometown, città natale; oggi è chiamata Mousetown. A Topolinia abitano Topolino, che nella città è moto famoso come detective, e i personaggi che popolano le sue avventure: Pippo, Pluto e altri. Secondo Romano Scarpa, nel XIX secolo la città era nominata Spavent City. La città si trova nel Calisota (ma non ne è capitale) lo stesso stato di Paperopoli, sulle coste dell'Oceano Pacifico. Essa è ubicata sulla foce del Mouse River e i primi abitanti di Topolinia furono dei bucanieri spagnoli, che si stanziarono lì nel 1690. Secondo altri, Topolinia rappresenta la tipica città della East-Coast americana, come Boston o Filadelfia. Questa sarebbe anche una spiegazione del perché la Banda dei Paperi e Topolino & Co. si incontrano così raramente.

Gli abitanti di Topolinia

Topolino Kid  · Top de Tops  · Topolinda  · Topolino  · Tip e Tap  · Marshall Mouse  · Matilda Mouse  · Minni

La gens Pippa
Pippus Augustus  · Sfrizzo de Pippis  · Pippo  · Pappo  · Gilberto de Pippis  · Sport Goofy  · Indiana Pipps ...

Amici e altri parenti
Pluto  · Commissario Basettoni  · Ispettore Manetta  · Rock Sassi  · Zapotec, Marlin  · Orazio Cavezza  · Clarabella Cow  · Gloria  · Patrizia e Patrizio Porcelli  · Gancio il Dritto  · Bruto  · Eta Beta, Flip  · Nocciola  · Pacuvio  · Eurasia Tost  · Oscar Boom  · Professor Enigm  · Zenobia

Supereroi
Superpippo  · SuperGilberto  · Vespa Vermiglia

Nemici e avversari
Pietro Gambadilegno  · Trudy  · Plottigat  · Sgrinfia  · Pierino e Pieretto  · Topesio  · Felice il bel gagà  · Pirata Orango  · Macchia Nera  · Doctor Kranz  · Vito Doppioscherzo  · Spennacchiotto  · Giuseppe Tubi

Topolino Kid

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Topolino Kid è apparso nel settimanale Topolino del 1976. È un avo lontano di Topolino e fa il cowboy, insieme al suo compagno Pippo Sei Colpi (antenato di Pippo). Ha un piccolo coyote femmina di nome Susanna che tratta come un cane.Somiglia molto al suo discendente, sia nel fisico che nel carattere: è piccolo di statura,ma dimostra un grande coraggio e abilità nell'uso della pistola. È il contrario del suo compagno Pippo Sei Colpi, un po' tonto e a volte anche un inguaribile romanticone. In una storia del 2008 sono stati entrambi protagonisti secondari di una storia ambientata nel presente, dove Topolino e Pippo, recatisi nel West devono scovare un "cattivo" ricorrendo a pistole e a cavalli. Verranno aiutati da un giovane cowboy (anche centauro) chiamato Weene (pron. Wein). In questa storia i due amici sono raffigurati in due foto d'epoca e spesso menzionati da gente del luogo.

Top de Tops

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Sir Top de Tops, baronetto inglese, è un parente europeo di Topolino, suo ultimo discendente diretto, e per famiglia e per spirito di avventura.

Ideato da Giorgio Pezzin e Massimo De Vita, è una via di mezzo tra il Topolino classico di Walsh-Gottfredson e l'avventuroso archeologo Indiana Jones, col quale condivide in parte l'abbigliamento e la ricchezza della famiglia. Le sue avventure sono raccolte in una serie di diari, lasciati in eredità al nipote Topolino, dopo che Top de Tops ha deciso di trasferirsi tra le montagne del Tibet, dove se ne sono perse le tracce.

Nato a Londra, dove ha vissuto la sua giovinezza, da una famiglia agiata, ha gestito per diversi anni le più disparate attività commerciali, che spesso lo hanno portato in giro per il mondo. Il ricco inglese, però, non è stato solo un uomo d'affari, ma anche d'avventura. Attirato, infatti, dai fatti più strani ed inspiegabili, sembra, dalla lettura dei suoi diari, che abbia incontrato esseri alieni provenienti da galassie lontane o gli elementali della Terra od oscuri manufatti di tempi antichi, come il flauto di Omar e lo scudo di Thor. Viene però spesso ribadito, che molte di queste storie possono essere frutto della fantasia di de Tops.

Topolinda

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Topolinda de Topey è un personaggio Disney creato nel 1960 da Romano Scarpa, in Topolino e la collana Chirikawa. È la zia di Topolino. Da piccolo, riuscì a farselo rapire da sotto il naso da Gambadilegno, l'unica volta in cui gli era stato affidato. Vive in una città relativamente lontana da Topolinia. È stata usata in occasioni successive, anche da autori diversi. Riappare dopo un bel po' di tempo nel Topolino n°2668 nel primo fumetto:Topolino in tale zia, tale nipote. Tuttavia il nipote la ricorda spesso.

Topolino

« Spero che non venga mai dimenticato che tutto cominciò con un topo. »(Walt Disney)

 

 

 

Topolino (in inglese Mickey Mouse) è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Disney, simbolo stesso dell'azienda statunitense.  Il suo debutto avviene il 18 novembre 1928 al Colony Theatre di New York, nel cortometraggio Steamboat Willie (il primo cortometraggio prodotto è Plane Crazy ma uscì nei cinema dopo Steamboat Willie). Steamboat Willie è un'opera vagamente ispirata allo Steamboat Bill di Buster Keaton, attore del film muto allora assai in auge. Tale cartone, proiettato insieme al film Gang War, colpì gli spettatori più di quest'ultimo, a causa della presenza del sonoro.

Nascita

Walt Disney, allora un giovane regista ai primi successi, ebbe l'idea di creare Mickey Mouse, alias Topolino, durante un viaggio in treno a New York nel marzo del 1928; Walt non aveva avuto una giornata felice: si era visto strappare in un sol colpo dalla Universal sia il personaggio del suo primo serial di successo (Oswald il coniglio), sia l'intero staff del proprio studio di Hollywood. Durante il viaggio di ritorno verso la California, Walt Disney ripensò ai topolini che scorrazzavano sulla sua scrivania ai tempi degli esordi e in quel momento gli venne l'idea di creare un cartone animato avente come protagonista un topolino. Pensò dapprima di chiamare il nuovo personaggio Mortimer ma la moglie gli sconsigliò di chiamarlo così in quanto era un nome troppo austero e gli propose di chiamarlo Mickey. Walt Disney decise in questo modo di chiamarlo Mickey Mouse. Secondo un'altra versione, Disney, una volta rientrato in sede, si sarebbe consultato con il partner creativo, Ub Iwerks, e avrebbe preso tale decisione in quel momento.

L'amico Iwerks era rimasto praticamente l'unico collaboratore fidato. Con lui Disney avrebbe enucleato l'embrione di un nuovo personaggio al quale affidare la sopravvivenza dello Studio Disney. Per settimane tutti ignorarono che Walt e Ub stavano dando corpo alla realizzazione di un nuovo progetto. In gran segreto, lavorando di notte in un garage, Walt Disney e il suo braccio destro Ub Iwerks prepararono in tutta fretta il primo film di Mickey Mouse. Iwerks, disegnando fino a 700 animazioni al giorno, consentì al personaggio di debuttare in una proiezione privata il 15 maggio 1928. Il film era intitolato Plane Crazy, (nel quale compare anche Minnie).

Nasce così, impulsivo e sognatore, sbarazzino ma determinato, il nuovo personaggio su cui Disney avrebbe scommesso la stessa sopravvivenza del suo studio.

Va rammentato che il personaggio che più attirava il consenso delle platee negli anni venti era stato il gatto Felix. Una nera macchia d'inchiostro piena di intraprendenza e dotata di una vena surreale. Puntare su un topo fu forse per Disney una scelta giocata allo stesso tempo per affinità e contrasto, con lo scopo di dissimulare la somiglianza che la nuova creatura Disney mostrava con il famoso gatto.

Nonostante una discreta accoglienza, nessuno sembrava voler distribuire i film del nuovo personaggio. Disney decide di porre comunque in lavorazione un secondo film Gallopin' Gaucho, in cui Topolino mette le scarpe ai piedi e si guadagna un nemico che lo sovrasta per statura, ma non per questo lo vince: il gatto Gambadilegno. Minnie Mouse è nuovamente presente come "leading lady".

Il riferimento è a un film, The Gaucho, che Douglas Fairbanks aveva girato l'anno precedente.

Nel frattempo l'industria del cinema aveva registrato l'avvento del cinema sonoro, i cosiddetti "talkies".

Il terzo tentativo di lanciare Topolino avviene in un cartoon concepito con il sonoro sincronizzato: il primo nella storia del cinema. Lo spunto del terzo film di Topolino viene attinto da una comica di Buster Keaton. Le musiche sono i motivetti Turkey in the Straw e Steamboat Bill. Il nuovo film, intitolato Steamboat Willie, viene prodotto a costo di incredibili difficoltà. A film pronto, nessun distributore sembra interessarsi al Topolino musicale di Disney. Privo di qualsiasi supporto economico, Disney accetta come estrema ratio la proposta del titolare di una sala di Broadway, e tenta la carta del pubblico: il film, viene proiettato al Colony Theater di New York il 18 novembre 1928, abbinato al lungometraggio sonoro dal vero "Gang War". È il clamoroso successo in cui Disney iniziava a non sperare più. La critica e il pubblico sono unanimi: qualcosa di nuovo e unico si è affacciato sugli schermi americani.

Tutti i riflettori sono puntati su Topolino. Disney aggiunge il sonoro anche ai due preesistenti cortometraggi muti di Mickey.

Amico di Walt fin dal tempo di Kansas City, dove entrambi sono cresciuti, Iwerks era un talento grafico naturale che comprendeva con la sua arte la creatività di Walt Disney.

Fatto socio al 20% dello studio, Iwerks all'inizio del 1930 viene letteralmente comprato dalla concorrenza. Andandosene cederà la sua quota nella società: e quando, dopo fallimentari esperienze, ritornerà a chiedere lavoro allo studio Disney, verrà assunto nel settore effetti speciali.

Topolino consolida il suo successo. Al sesto film (When the Cat's Away, 1929) il personaggio acquista i guanti. In questa sua prima fase Mickey Mouse vive in una serie di storie che si caratterizzano specialmente per l'ambientazione rurale. Topolino nasce come un personaggio di provincia: presto si mette a fare più che il topo l'ometto. Al nono film, The Karnival Kid (1929), Topolino figura estensivamente impiegato in un ruolo parlato. Il 1929 è l'anno dell'esplosione del fenomeno Mickey Mouse negli USA.

Produrre un cartoon della serie costa ormai cinquemila dollari alla produzione. Nel 1930 una canzone di Harry Carlton è dedicata a Topolino. Dello stesso anno l'inevitabile omaggio in cera di Madame Tussaud. Nel 1931 la MGM, con una spedizione pioneristica a lungo amplificata dalla stampa, gira in Africa il lungometraggio Trader Horn. Topolino è lesto a richiamare l'impresa l'anno successivo in Trader Mickey. La moda imperante dei film in costume e dell'esotismo ispira ancora Jungle Rythm (1929), Mickey in Arabia (1932) e il medievaleggiante Ye Olden Days (1933). L'horror compare in film come The Haunted House (1929) e The Mad Doctor (1933), la voglia del jazz in The Jazz Fool (1929). Nel 1931 Charlie Chaplin insiste perché un cartoon di Topolino accompagni tutte le proiezioni del suo ultimo film Luci dellà città. Il favore viene restituito due anni dopo: il cortometraggio Mickey's Gala Premiere è ambientato nel Teatro Cinese di Hollywood, classica sede delle grandi prime. Fra i divi che per l'occasione omaggiano Topolino, oltre a Laurel & Hardy, i fratelli Marx, Mae West e la Garbo. c'è anche la versione disegnata di Charlot.

Jimmy Durante nel 1934 invita Topolino a esibirsi al piano nel lungometraggio dal vero "Hollywood Party", mentre Laurel & Hardy nello stesso anno lo ospitano in una fugace apparizione nel fantasioso Babes in Toyland.

Topolino a fumetti

Strisce quotidiane

Dopo sedici corti, finalmente Topolino esordisce anche nei fumetti e precisamente sulle daily strips: a firmare le sue avventure sono Walt Disney (testi) e Ub Iwerks (disegni), i suoi creatori. Walt aveva pensato di dare a Topolino il nome di Mortimer ma sua moglie lo convinse a chiamarlo Mickey Mouse.

Le sue prime storie sono avventure scanzonate, in linea con il personaggio che compare al cinema, sempre pronto al divertimento come un monello qualsiasi in una città rurale senza nome. Tale caratteristica sarà successivamente presente soprattutto nelle tavole domenicali, poiché sulle strisce quotidiane il topo sta crescendo.

Il 5 maggio del 1930 fa infatti il suo esordio, sulle pagine di Topolino e la valle della morte, un promettente cartoonist, Floyd Gottfredson, destinato a cambiare il carattere del personaggio, traghettandolo da monello scansafatiche a cittadino modello e infallibile e perspicace detective. Questo cambiamento si può dire avvenne a partire dal 1932. Da quell'anno in poi le storie diventarono avventurose e Topolino cominciò a affrontare contrabbandieri, gangster (Topolino giornalista, 1935), finti fantasmi (Topolino nella casa dei fantasmi, 1936) e pirati (Topolino e il terribile S, il terrore dei sette mari, 1935).

A queste storie avventurose si alternavano avventure più quotidiane come quella in cui Topolino cavalca il cavallo piedidolci e vince una competizione ippica o in quella in cui iscrive Pluto a una corsa per cani. I principali antagonisti di questo periodo erano Pietro Gambadilegno e Eli Squick mentre il principale aiutante era Pippo (ma in alcune occasioni ad aiutare Topolino erano altri personaggi come Minni, Paperino, Orazio e Musone). Inoltre in questo periodo fecero la loro prima apparizione personaggi come il Professor Enigm, Macchia Nera, Giuseppe Tubi e il pirata Orango.

Dal 1942 al 1945, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le storie pubblicate nelle strisce erano principalmente ad argomento bellico. In alcune delle storie pubblicate in quegli anni Topolino doveva affrontare spie naziste. Dal 1945 al 1947 le storie non erano più avventurose ma quotidiane e autoconclusive. Poi con l'incontro tra Topolino e Eta Beta in una grotta ricominciò un altro periodo avventuroso per Topolino che durerà fino ai primi mesi del 1954 quando le storie tornarono a essere quotidiane. Nel 1955 il King Features Syndicate, che pubblicava le strisce sui quotidiani, chiese esplicitamente che le strisce quotidiane diventassero autoconclusive: la prima di questo genere è datata 5 ottobre 1955.

Altre informazioni

 

  • Nei primi fumetti italiani di Topolino non c'erano le nuvolette, ma didascalie in rima.
  • Disney fece fare molti provini per trovare la voce giusta per Topolino. Però, insoddisfatto, decise di dargli la sua e lo doppiò per oltre un ventennio.
  • La prima striscia disegnata in Italia è di Guglielmo Guastavecchia, appare su Il popolo di Roma nell'aprile del 1931.
  • Il primo francobollo al mondo dedicato a Topolino è stato emesso nel 1970 dalla Repubblica di San Marino.
  • Nell'aprile del 1990 un gigantesco Topolino apprendista stregone gonfiabile, alto oltre dieci metri, accoglieva i visitatori alla fiera di Milano.
  • Il nome di Topolino è stato tradotto in latino, diventando Michaèl Musculus.
  • Nel 1935 la Società delle nazioni, l'attuale ONU, nominò Topolino "simbolo internazionale di buona volontà".
  • Nei primi cartoni animati Topolino non aveva i guanti e le sue mani erano nere.
  • MOUSERCISE è il nome della videocassetta uscita nel 1985 in cui Topolino e Minni insegnano l'aerobica.
  • Il primo corto di Topolino è in realtà il terzo. Nel 1928, quando è stato prodotto Plane Crazy, e si stava già lavorando su Gallopin' Gaucho, entrambi muti, Disney seppe dell'avvento del sonoro, e decise di produrre Steamboat Willie sonoro .
  • Walt Disney non ha mai disegnato Topolino in un cartone animato.
  • Nel 1931 la voce Mickey Mouse venne inserita nella prestigiosa Enciclopedia Britannica .
  • La storia italiana L'inferno di Topolino è stata più volte ristampata. Solo nel nostro paese vanta ben 11 edizioni.
  • Le sue orecchie in realtà sono sferiche e in posizione sfalsata tale da renderle entrambe visibili da ogni angolazione in forma circolare.
  • È citato nella canzone di Elisabetta Viviani del 1985, Topolino e il robot

Tip e Tap

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Tip e Tap (Mortimer "Morty" e Ferdinand "Ferdie" Fieldmouse), sono i nipoti di Topolino, figli della misteriosa signora Topolonia (Amelia Fieldmouse), che li affida in custodia al cognato/fratello "per qualche tempo", perché deve intraprendere un viaggio alla ricerca del loro padre. La scena compare in una striscia del 1932, ad opera del loro creatore Floyd Gottfredson Da allora, i due ragazzi sono stati spesso affidati alla custodia dello zio e annoverano anche alcune apparizioni nel campo dell'animazione.

Marshall Mouse

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Marshall Mouse (Topolinia, 18 febbraio 1916 - 20 febbraio 1998) è un personaggio della Banda Disney creato da Floyd Gottfredson.

Viene menzionato per la prima volta nella storia Topolino e il bel gagà (Mr. Slicker and the Egg Robbers), pubblicata tra il 22 settembre ed il 26 dicembre 1930.

Di lui non si sa molto, eccetto che ha una moglie di nome Matilda, un figlio di nome Marcus e presumibilmente un altro di nome Mortimer. l'ultimo, è il nonno paterno di Minni.

Matilda Mouse

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Matilda Mouse è il nome di due personaggi Disney, create entrambi da Floyd Gottfredson:

Minni

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Minni (o Minnie, chiamata anche raramente Topolina) è un personaggio dell'universo di Topolino presente nei cartoni animati, nei fumetti e nelle pubblicazioni della Walt Disney Company. La storia a fumetti Topolino e il mistero delle collane di Merrill De Maris e Floyd Gottfredson (pubblicata in Italia nel 1946) le diede per la prima volta il nome completo di Minerva Mouse. Minerva è stato da allora un nome ricorrente per identificarla.

La precedente storia a fumetti Topolino e il bel gagà (pubblicata in Italia nel 1936) introduce suo padre Marcus Mouse e la sua madre innominata, entrambi agricoltori. La stessa storia comprende fotografie dei suoi nonni Marshall Mouse e Matilda. I suoi parenti più conosciuti rimangono tuttavia lo zio Mortimer e le sue nipoti, Millie e Melody. In alcune apparizioni, Minnie è presentata come una cara amica di Paperina.

Origini del personaggio

Nel 1928, Walt Disney ed Ub Iwerks creano Topolino per recitare al posto del loro personaggio precedente, Oswald the Lucky Rabbit. Ma Topolino non è, da solo, in grado di riempire questo vuoto.

Tra i pochi elementi distintivi del personaggio di Oswald, sviluppati prima del suo trasloco agli Universal Studios, c'era la costante ricerca di un'anima gemella; dunque, perché Topolino potesse emulare il suo predecessore nelle peripezie d'amore, qualcuno doveva prendere il posto dei tanti amori di Oswald. Questo rimpiazzamento in Miss Rabbit, Miss Cottontail, Fanny e un incerto numero di infermiere senza nome stava per dare origine a Minnie.

Minnie, a cui a quel tempo non era ancora stato dato un nome, era disegnata nei panni di una "flapper", una giovane irriverente nel vestire e decisamente fuori dagli schemi degli anni venti. Era probabilmente voluto che seguisse le mode della cultura giovanile di allora in modo da aumentare il suo indice di gradimento.

Topolino e Minnie debuttarono insieme in "Plane Crazy", un cartone animato del maggio 1928. Minnie è invitata ad accompagnare Topolino nel primo volo del suo aeroplano. Accetta l'invito ma non la sua richiesta di un bacio a metà del volo. Topolino alla fine costringe Minni a baciarlo, ma l'unico risultato che ottiene è che lei si getta dal velivolo con il paracadute. Questo primo filmato la ritraeva dunque in certo senso riservata e sfuggente alle attenzioni del suo potenziale fidanzato e capace di sfuggire alla sua presa.

Nel debutto, comunque, la coppia appariva già in confidenza. Il successivo filmato che li vide protagonisti fu "The Gallopin' Gaucho". Il filmato fu il secondo della serie ad essere prodotto ma solo il terzo ad essere rilasciato il 30 dicembre 1928. Troviamo Minnie come cameriera e ballerina del "Cantina Argentina", bar e ristorante nelle Pampas dell'Argentina. Balla il tango per Topolino il gaucho e per Pietro Gambadilegno il fuorilegge. Entrambi le fanno la corte, ma quest'ultimo intende rapirla mentre il primo vuole portare in salvo la damigella in difficoltà a causa di Gambadilegno. Tutti e tre i personaggi appaiono stranieri che si conoscono per la prima volta.

Essi apparvero insieme un'altra volta in "Steamboat Willie", il terzo corto della serie ad essere prodotto ma rilasciato per secondo il 18 novembre 1928. Gambadilegno è il capitano del battello a vapore, Topolino l'unico membro della ciurma e Minnie la loro unica passeggera. Questo è il primo cartone sonoro della coppia di topi antropomorfi.

Una co-protagonista ricorrente

Il successo commerciale di Willie aiutò a presentare Topolino e Minnie al pubblico. Altri dodici film con Topolino furono prodotti nel 1929, ma Minni era co-protagonista solo in sette ed era unicamente menzionata in un ottavo.

Il primo fu "The Barn Dance", rilasciato per la prima volta il 14 marzo 1929. Minnie è al centro dell'attenzione mentre Topolino e Gambadilegno rivaleggiano per ottenere la sua attenzione. Entrambi si offrono di ballare con lei, ma lei preferisce la nuovissima automobile di Gambadilegno al carretto di Topolino. Quando l'automobile va in panne si accontenta di andare con Topolino e sale sulla sua automobile. Quest'ultimo si dimostra un goffo partner di ballo, che le pesta ripetutamente i piedi, e così si rivolge di nuovo a Pietro. Resta sorpresa quando Topolino le chiede un altro ballo e sembra essere molto leggero ballando. Tuttavia è disgustata quando Gambadilegno nota che il suo rivale ha messo un palloncino nei suoi pantaloni. Riprende a ballare con Pietro mentre Topolino è ridotto a piangere sulla pista da ballo. Minnie dimostra di essere piuttosto esigente come partner in una relazione romantica. Topolino ovviamente deve ancora rivendicarla come fidanzata a questo punto.

"The Opry House", rilasciato per la prima volta il 28 marzo 1929, è stato il primo corto a mostrare Topolino ma non Minnie. Un poster, tuttavia, menziona Minnie come membro del club delle "Yankee Doodle Girls". Il gruppo successivo di artisti femminili restarono personaggi non più visti ed ebbero una vita breve. Minnie appare ancora in "When the Cat's Away", rilasciato per la prima volta l'11 aprile 1929. Si trova ad una festa con Topolino e molti altri topi. Il corto mostrava una raffigurazione inusuale di Minnie e Topolino, mostrando taglia e parti dei normali topi. Il normale uso prima e dopo questo corto fu di mostrarli con la taglia di un essere umano piuttosto basso.

Minnie fu vista ancora in "The Plow Boy", rilasciato per la prima volta il 9 maggio 1929, dove interpreta una contadina. Tuttavia, chiede a Topolino di mungere per lei la sua mucca Clarabella. Quando Topolino le si presenta con un secchio pieno di latte e prova a baciarla, Minnie risponde colpendolo in testa con il secchio. Questo di fronte al suo cavallo Orazio Cavezza che ha appena fatto il suo debutto. Minnie ovviamente allora non apprezzava molto l'affetto di Topolino.

Il loro approccio alla vita contadina si dimostrò di breve vita. La loro successiva apparizione in "The Karnival Kid" (23 maggio 1929) vedeva Topolino come un venditore di hot dog e Minnie come una danzatrice. Minnie appare poi come una suonatrice di flauto in "Mickey's Choo Choo" (26 giugno 1929).

"Minnie's Yoo Hoo"

La sua successiva apparizione fu molto più significativa. "Mickey's Follies" (26 giugno 1929), vede la sua prima performance della canzone "Minnie's Yoo Hoo." "Il ragazzo che chiamano Topolino" per la prima volta ottiene un pubblico a cui spiegare per la prima volta che ha "un tesoro" che non è "né grassa né magra" e a cui proclamare orgogliosamente che "Lei è la mia piccola Minnie". Topolino procede poi a spiegare le sue reazioni alla chiamata di Minnie.

La canzone stabilisce fermamente che Topolino e Minnie sono una coppia ed esprime l'importanza che Minnie ha per il suo partner. Presto diventerà la sigla delle loro serie.

La Damigella in pericolo

La sua ultima apparizione per quell'anno fu in "Wild Waves" (rilasciato per la prima volta il 15 agosto 1929). Minni sta trascorrendo una giornata alla spiaggia con Topolino. Le loro attività di canto e ballo sono presto interrotte quando Minnie è spazzata in mare da un'onda. Chiama aiuto e sembra affogare. Topolino usa una scialuppa per salvarla e la riporta sulla riva, ma Minnie è ancora visibilmente scossa dall'esperienza. Topolino inizia a cantare la canzone di "Rocked in the Cradle of the Deep", una ballata marinara, in un apparente sforzo di tirarla su. Minnie si risveglia e il corto termina. Questa è la prima volta in cui Minnie si trova in pericolo ed è poi salvata dal suo nuovo fidanzato. Non sarà l'ultima.

Infatti questo fu il caso nella sua nuova apparizione in "The Cactus Kid" (11 aprile 1930).

Nonostante il titolo implichi che il corto fosse stato inteso come la parodia di un film western, esso è considerato più o meno un remake di "The Gallopin' Gaucho" ambientato in Messico invece che in Argentina. Minnie interpreta di nuovo la danzatrice della taverna locale che è rapita da Pedro Gambadilegno (nella sua prima apparizione con una gamba di legno). Topolino viene a salvarla di nuovo. Il corto è considerato significativo per essere l'ultimo corto con Topolino e Minni ad essere animato da Ub Iwerks.

"The Shindig" (11 luglio 1930) vede Minnie in una barn dance insieme con Topolino, Orazio e Clarabella. Tra di loro Clarabella sembra essere la vera protagonista del corto. Il Direttore Burton Gillett inserì un altro divertente personaggio nella serie, dimostrando che la produzione poteva andare avanti anche senza Iwerks. Questa è stata la prima volta che Minnie è stata affiancata da una co-protagonista femminile.

In "The Fire Fighters" (6 agosto 1930) Minnie è intrappolata in un hotel che va a fuoco. Passa la durata del corto in pericolo mortale, ma è salvata dai pompieri con a capo Topolino. Orazio Cavezza è tra i pompieri. Una mucca non nominata sullo sfondo è probabilmente Clarabella che fa un cameo. La musica del corto era, appropriatamente, la sigla di "There'll Be A Hot Time In The Old Town Tonight." (Ci sarà un tempo caldo nella vecchia città stasera).

Il successivo ingresso nella serie è considerato curioso: "The Gorilla Mystery" (1º ottobre 1930). Il corto inizia con Beppo il Gorilla che scappa da uno zoo. Topolino ne viene a conoscenza ed è spaventato. Telefona Minnie per avvertirla del pericoloso gorilla in giro per le strade. Minnie è indifferente e suona il pianoforte facendosi ascoltare da Topolino tramite il telefono e non è affatto spaventata. I suoi motivi sono interrotti dal suo grido e Topolino accorre alla sua abitazione per salvarla. Intanto Beppo ha avvolto Minnie in una fune e la tiene come ostaggio. Topolino affronta il gorilla e salva ancora una volta la damigella in pericolo. Il corto termina con Minnie e Topolino che avvolgono con la fune il gorilla. Il pubblico moderno ha commentato riguardo alla presenza di elementi di schiavitù nel corto e riguardo alle misteriose motivazioni di Beppo. Da notarsi che il tema del rapimento da parte di un gorilla è qui presente, tre anni prima del film "King Kong" del 1933.

Arriva un cucciolo

In "The Picnic" (14 novembre 1931), Minnie presenta al suo fidanzato il suo nuovo cagnolino Rover. È in realtà Pluto nella sua prima apparizione come personaggio individuale. Due mastini da guardia non nominati molto simili a Pluto erano già apparsi precedentemente in "The Chain Gang" (18 agosto 1930) che vedeva Topolino in prigione senza Minnie al suo fianco. Diversamente, il corto vede un tipico picnic tormentato dagli animali della foresta e portato ad una fine prematura da una pioggia improvvisa.

L'apparizione finale di Minnie durante l'anno fu "Pioneer Days" (10 dicembre 1930). Il corto vedeva Minnie ed il suo ragazzo come coloni pionieri diretti al Vecchio West Americano guidando un vagone coperto in un treno vagoni. Sono d'improvviso attaccati dagli Indiani d'America, una trama basilare per i film Western di allora. Mentre i loro uomini sono scappati o sono stati scuoiati, Minnie è catturata viva. Topolino prova a salvarla solo per essere a sua volta catturato. Al contrario dei loro normali ruoli, Minnie salva dai suoi catturatori e salva il suo ragazzo. Poi si vestono da soldati dell'Esercito degli Stati Uniti. La loro semplice apparizione si dimostra sufficiente a far scappare l'intera tribù sui colli. La coppia di topi è trionfante alla fine. Il corto è stato criticato per la descrizione dei Nativi Americani come predatori piuttosto bestiali.

Minnie oggi

Da allora è stata co-protagonista con Topolino, Pluto e Figaro, il gatto di Minnie che ha debuttato in Pinocchio.

È stata la protagonista di uno speciale televisivo chiamato "Totally Minnie" e di molti cartoni animati con Topolino e a volte Pippo.

In "House of Mouse" Minnie si occupa di dirigere il locale, mentre Topolino fa il presentatore.

Appare nella serie di videogiochi Kingdom Hearts come la Regina del Castello Disney, con Topolino che interpreta il Re suo marito. Dopo aver letto una lettera dello scomparso Re Topolino, manda Paperino e Pippo in missione per trovare Topolino e il Keyblade Master. Nel secondo gioco della serie, Kingdom Hearts II, c'è una missione in cui i personaggi principali devono viaggiare attraverso il Castello Disney come guardie del corpo di Minnie. Durante questo periodo, Minnie mostra abilità di maga, facendo un incantesimo contro un Heartless che attacca.

Nel film "Topolino Paperino Pippo: I Tre Moschettieri" (uscito solo sul mercato dell'home video), Minnie interpreta il ruolo della principessa di Francia, che sogna continuamente il suo vero amore (provate ad immaginare chi sia). È anche l'unica monarca a scontrarsi con i piani di Gambadilegno, che non può impossessarsi del regno se non si sbarazza di lei. È interessante che per questo particolare film, Minnie è disegnata con un hair bang, che non appare in alcun cartone successivo.

 

Pippus Augustus

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Caius Julius Caesar Pippus Augustus Imperator detto anche Pippus Augustus Imperator o Pippus Augustus è un personaggio Disney, creato da Guido Martina e Giovan Battista Carpi, ed apparso per la prima e unica volta nel terzo capitolo e nel quarto della saga Storia e gloria della dinastia dei paperi, su Topolino n. 751 e n.752.

Imperatore romano tonto e analfabeta, si mette nelle mani dell'infido centurione Rockius Duckius e scontenta il popolo. Salvati Petronius Paperonius e Paolinius Paperinius dalla congiura del centurione, requisisce i sesterzi del ricco Petronius e organizza una campagna militare in Scozia. Tornerà a casa con la coda tra le gambe dopo la ribellione dei soldati, delusi dal mancato pagamento degli stipendi.

Sfrizzo de Pippis

più conosciuto a Topolinia come "il genio assoluto", è uno strambo inventore, protagonista con Topolino di varie avventure, in particolare quella del "superbagnino", nella quale salva Topolino ed il "regista" Ben Bubbola dalle grinfie di contrabbandieri.

Il personaggio è comparso per la prima volta nella storia Topolino e la macchina Toc-Toc di Zio Sfrizzo del 1951.

In cortile ha un busto di sé stesso con una targa al "genio assoluto", che con molta modestia si è dedicato.

In molte storie appare in compagnia di Gancio il Dritto.

Pippo

Pippo (Goofy) è un personaggio immaginario dei cartoni animati e fumetti Disney creato negli anni trenta. Nell'universo immaginario abita a Topolinia ed è il migliore amico di Topolino. È un cane antropomorfo, alto, dinoccolato, goffo e vestito da contadino; è sbadato, smemorato, disordinato e bislacco, e quindi rappresenta la controparte ideale del razionale ed efficiente Topolino.

Pippo sullo schermo

Un personaggio molto simile a Pippo comparve nel mondo disneyano negli anni trenta. Si chiamava Dippy Dawg. Rispetto al Pippo moderno era più anziano, aveva la barba, una coda paffuta, e non indossava calzoni. La sua prima apparizione fu nel cartone animato Mickey's Revue (20 aprile 1932) in cui Topolino, Clarabella e Orazio si esibivano in uno spettacolo musicale e Dippy, in prima linea nel pubblico, disturbava con interminabili e sguaiate risate. Dippy riapparve in un altro cartone animato dello stesso anno, The Whoopee Party; era diventato più giovane e promosso al rango di amico di Topolino. A questa versione di Dippy Dawg furono concesse altre sei apparizioni, (principalmente cameo) in cartoni animati Disney realizzati fra il 1932 e il 1933. Alla sua settima apparizione sullo schermo, nel cartone The Orphan's Benefit (1934), il nome cambiò nel moderno Goofy; da quel momento, il bislacco cagnone divenne un membro fisso della gang degli amici di Topolino, alla quale si unì nello stesso periodo anche Paperino.

Alla metà degli anni trenta la Disney iniziò a realizzare una serie di cartoni che vedevano protagonisti Topolino, Paperino e Pippo. In ogni episodio, ai tre veniva assegnato un determinato compito, che ognuno cercava di portare a termine individualmente. La scena si spostava dall'uno all'altro personaggio, fino alla sequenza conclusiva in cui i tre eroi confrontavano i successi (o più probabilmente gli insuccessi) ottenuti. La serie si aprì con Mickey's Service Station e fra gli episodi più memorabili si ricordano Clock Cleaners e Lonesome Ghosts (in cui i tre formano l'agenzia "Ajax Ghost Exterminators", precorrendo così i celebri Ghostbusters).

Con il proseguire della serie, il ruolo di Topolino divenne sempre minore; Paperino e Pippo (il primo con la sua implacabile sfortuna, il secondo con la sua sbadataggine) risultavano più comici e per questo motivo divennero i preferiti degli sceneggiatori Disney. Polar Trappers fu il primo cartone animato dedicato esclusivamente a questo duo.

Nel 1939, Pippo fu protagonista da solo del cartone animato Goofy and Wilbur, che lo vedeva alle prese con una canna da pesca, in compagnia della sua "cavalletta domestica" (Wilbur). Negli anni quaranta a Pippo fu dedicata un'intera serie How to... ("Come si fa a..."), in cui Pippo era incaricato di dare dimostrazioni di football, sci, e così via, con le prevedibili, catastrofiche conseguenze, e l'imbarazzo della voce fuori campo chiamata a commentare le sue prodezze. Questa serie ebbe un enorme successo e fu rimontata in una versione per il cinema nel 1972 dal titolo Pippo Olimpionico; la sua formula viene ancora utilizzata in numerose produzioni Disney moderne.

Sempre negli anni quaranta la Disney realizzò una nuova serie di cartoni animati con Pippo protagonista, in cui tutti i personaggi erano versioni leggermente modificate di Pippo (solitamente solo con abiti diversi). Di questa serie è interessante ricordare No smoking, un episodio in cui Pippo lotta con la dipendenza da nicotina.

Pippo nei fumetti

Un personaggio molto simile a Pippo comparve nel mondo disneyano negli anni trenta. Si chiamava Dippy the Dawg o Dippy Dog. La sua prima apparizione nei fumetti fu nella tavola domenicale dell'8 gennaio 1933 in cui suonava uno scacciapensieri. Dippy era ingenuo, candido e svitato e per questo i lettori lo trovavano simpatico. Fu proprio grazie a queste doti che Dippy divenne la spalla privilegiata di Topolino. La prima storia in cui Dippy aiutò Topolino nelle sue indagini fu Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante pubblicata sulle strisce giornaliere dal 20 aprile 1933 al 9 gennaio 1934. Nella storia Topolino e lo struzzo Oscar (1936), il nome cambiò nel moderno Goofy; oltre al nome cambiò anche aspetto e look.

Pippo è la spalla e l'aiutante di Topolino nella maggior parte delle storie, ma è anche talvolta protagonista principale (con Topolino in secondo piano) o addirittura, più raramente e in genere in storie brevi, protagonista unico. È stato soprattutto Floyd Gottfredson a definire il personaggio di Pippo nei fumetti e assegnargli un ruolo efficace nelle storie.

A partire dalla storia Pippo e la fattucchiera (disegnata da Luciano Bottaro e pubblicata per la prima volta su Topolino n.236 nel 1960) è il tradizionale antagonista della strega Nocciola, alle cui doti magiche risponde con un disarmante scetticismo.

In una serie di fumetti degli anni sessanta e settanta, Pippo ha una fidanzata di nome Gloria.

Nei fumetti Pippo è anche alter ego del supereroe SuperPippo, del quale assume le sembianze (peraltro non molto affascinanti: il costume è costituito da una calzamaglia di flanella rossa con annesso mantello blu annodato intorno al collo) mangiando speciali noccioline americane (chiamate spesso nei fumetti spagnolette). È al corrente del suo segreto il nipote Gilberto, il cui personaggio, serio, studiosissimo ed intelligentissimo (difatti viene sempre rappresentato con il "tocco" universitario sulla testa) è agli antipodi rispetto a quello dello zio. Gilberto ha a sua volta acquisito superpoteri ingerendo le "spagnolette", divenendo il competente Super Gilberto, elemento di prestigio del Club dei Supereroi.

Fra i disegnatori italiani che maggiormente hanno saputo sfruttare le peculiari doti del personaggio Pippo si devono citare Giovan Battista Carpi, Romano Scarpa, Massimo De Vita, Sergio Asteriti e Luciano Bottaro. In Italia gli è stata dedicata una serie di storie tutta sua, I mercoledì di Pippo (scritta e ideata da Lino Gorlero e Rudy Salvagnini), che lo vedeva, in ogni episodio, intento a leggere a Topolino il suo ultimo racconto. Le "opere" di Pippo si basano sempre su fatti privi di ogni spiegazione logica (infatti si chiama "Ai confini dell'irrealtà" la serie di romanzi di fantascienza che vorrebbe inaugurare) che destano il disappunto del razionalissimo Topolino, che lo interrompe di continuo, pretendendo che l'amico sia un po' più aderente alla realtà nei suoi racconti, senza riuscirci.

I parenti

La famiglia di Pippo è molto vasta e numerosa, fatta di molteplici cugini e bis-bis.

I nemici

Pippo non ha molti nemici, a parte un affamato leone di montagna di nome Louie che appare in alcuni episodi classici, e in Mickey Mouse Works e House of Mouse.

 

Il Goofy holler

Il Goofy holler (traducibile in l'Urlare di Pippo) è un effetto sonoro che viene usato frequentemente nei fumetti e nei film Disney. È tipico sentirlo quando il goffo Pippo viene fatto cadere o lanciare nell'aria ad una grande distanza. L'urlo è stato originalmente registrato da Hannès Schrolle e poi da George Johnson.

Curiosità correlate al Goofy holler

  • Nell' episodio "Come diverntare una stella del rock" Pippo viene assunto dalla "Ajax Records" grazie al suo YAAAAH-HOO-HOO-HOO-HOOEY!
  • In una versione beta di Halo 3 c'era un easter egg nella modalità multiplayer in cui se si uccide un nemico in un certo modo si sente il Goofy holler.[senza fonte]

Curiosità

  • In una storia italiana, "Topolino e la controcometa Astritel"[1] si afferma il compleanno di Pippo è il 29 febbraio. È peraltro possibile che l'affermazione valga solo all'interno di quella storia, e non sia da considerare valida in generale nell'universo Disney.

Pappo

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Pappo è un personaggio dell'universo Disney, fratello di Pippo. Fa la sua comparsa nella storia sceneggiata e disegnata da Romano Scarpa Topolino e il Pippotarzan; Pappo è, per l'appunto, il Pippotarzan: un ominide che vive nella savana protetto da una tribù di indigeni.

Accanto ad una vita primordiale, però, Pappo conduce un'esistenza ultra-moderna: Possiede un'enorme villa (sempre nella savana) dotata di tutti i comfort (cinema all'aperto, frigoriferi ben forniti di cibo della miglior qualità, ecc.). La ragione di questa anomalia sta nel fatto che Pappo ha trovato nella giungla un enorme minerale preziosissimo; inviandolo in America a pezzi, viene ricambiato con i suddetti accessori, sganciati per lui dagli elicotteri occidentali.

Pappo ha ispirato Ettore Scola per il film del 1968 Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? in cui il ruolo di Pappo è interpretato da Nino Manfredi[2][3].

Gilberto de Pippis

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Gilberto de Pippis è il nipote prodigio di Pippo, abilissimo nella matematica e nelle Scienze in genere. Forse un po' saccente e geniale, passa a trovare lo zio solo di tanto in tanto: essendo uno studente prodigio, infatti, le migliori Università fanno a gara per averlo nel proprio Campus, offrendogli borse di studio sempre più vertiginose.

È a conoscenza della vera natura delle arachidi che crescono nel giardino dello zio, e spesso aiuta SuperPippo a custodirne il segreto. Ha anch'egli un alter-ego segreto, SuperGilberto.

In Italia, seppure vanti un buon numero di apparizioni, non è un personaggio molto sfruttato.

Sport Goofy

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Sport Goofy è un personaggio immaginario dell'universo Disney. Fa la sua prima comparsa nel cartone animato Pippo nel pallone, nel 1986, in cui fa parte della squadra di calcio di Qui, Quo e Qua. Sport Goofy è un famoso atleta di Topolinia, e sa praticare qualsiasi tipo di sport. Compare poi in varie storie dei fumett Disney, tra cui la storia "Il segreto di Sport Goofy", scritta da Massimo Marconi e disegnata da Giorgio Cavazzano, 22 Maggio del 1988.

Biografia

Come veniamo a sapere dalla storia "Il segreto di Sport Goofy", il cugino di Pippo, quando era piccolo, aveva la negazione assoluta per ogni tipo di sport, e non aveva la coordinazione o l'equilibrio , e soprattutto era preso in giro dai suoi coetanei. Un giorno incontrò un gruppo di ragazzi di una squadra di minibasket che lo invitarono a giocare con loro, e Sport Goofy capì di avere del talento. Come spiega a Tip e Tap, a Qui, Quo e Qua e agli altri ragazzi, dopo aver iniziato a giocare a minibasket, Sport Goofy diventò il primo della sua classe e venne acettato dagli altri suoi coetanei. In "Il segreto di Sport Goofy", aiuta i ragazzi del quartiere a imparare a giocare a minibasket.

Curiosità

  • Nel 1984 la Disney pubblicò il "Manuale Sport Goofy": il titolo però non era riferito all'atleta, ma proprio a Pippo, che in quel manuale insegnava ai bambini a fare sport.

Indiana Pipps

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Indiana Pipps è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia, creato dagli autori italiani nel 1988. La prima storia in cui appare è Topolino & Pippo in: I predatori del tempio perduto, su testi di Bruno Sarda e disegni di Maria Luisa Uggetti. Gli autori che lo hanno disegnato più spesso sono Giampiero Ubezio e Massimo De Vita.

È un cugino di Pippo e, come si capisce dal nome, ispirato ad Indiana Jones, anche se qualche appassionato lo accosta al pasticcione Digging Bill creato da Sergio Bonelli[senza fonte]; è un archeologo estremamente avventuroso, impegnato in spedizioni e ricerche in posti sperduti e misteriosi, durante le quali spesso si scontra con il suo principale nemico, il Doctor Kranz, un archeologo rivale che lo segue come un'ombra per rubare le scoperte di Indiana dalle quali ricavare fama e guadagno. Ad Indiana Pipps non interessa trarre profitto dalle proprie stravaganti avventure ma solo appagare il suo interesse per la natura estrema e ottenere prestigio e rispetto dai suoi colleghi archeologi.

Per la maggior parte del tempo vive in Amazzonia, su una capanna in cima ad un albero, insieme al suo giaguaro Poldo, all'anaconda Bill e altri animali; ma trascorre spesso molto tempo a Topolinia ospite di Pippo. In una storia è stato mostrato che ha comprato una casa nella zona più paludosa e selvaggia dei dintorni di Topolinia.

Coinvolge Topolino e più raramente Pippo nelle sue bizzarre avventure.

Nelle storie tradotte e adattate per il mercato USA ed estero il personaggio è stato ribattezzato Arizona Goof; in alcune storie italiane viene anche indicato come Arizona Jones.

Abitudini e "attrezzatura"

 

Indiana Pipps si definisce "di gusti più spartani" (rispetto a Kranz che ama le auto sportive e gli alberghi lussuosi, come si vede in "Indiana Pipps e il ritorno del doctor Kranz").

Il suo amore per l'avventura lo porta ad evitare qualsiasi modo "comodo" di fare qualcosa: non entra in casa dalla porta se può entrare dalla finestra (e non si limita a scavalcare il davanzale se può attraversare la finestra al volo usando una corda come liana). Piuttosto che dormire in un letto preferisce piantare una tenda in giardino (o addirittura in camera), e se c'è un tesoro in un castello che può comodamente essere raggiunto in autobus, lui arriverà in deltaplano (in "Indiana Pipps e i calzari di Lancillotto"). Fin da bambino dimostra il suo coraggio al limite della temerarietà organizzando un presepe vivente con un toro inferocito al posto del classico bue ("Indiana Pipps e il mistero di Babbo Natale").

Il suo cibo preferito sono le Negritas, le sue particolari liquirizie prodotte in un angolo remoto della foresta amazzonica e che non piacciono a nessuno all'infuori di lui. Per gli spostamenti usa una vecchia ma sorprendente jeep chiamata Gippippa.

Conosce molti trucchi per sopravvivere nelle situazioni più critiche, imparati nelle sue avventure intorno al mondo. Ad esempio, per proteggersi dal riverbero del Sole sa costruire un paio di rudimentali "occhiali" con un pezzo di legno ed un coltello, come gli hanno insegnato gli Irochesi ("Indiana Pipps e la valle dei 7 soli"); mentre per non soccombere al gelo himalayano pratica il tai-chi, grazie al quale è anche in grado di sciogliere la neve che gli sta intorno ("Indiana Pipps e il sigillo Vallindo").

Porta sempre appeso alla cintura un lazo, che adopera con la stessa maestria con cui Indiana Jones usa la frusta: con esso combatte, recupera oggetti, trova appigli per salvarsi da pericolose cadute nel vuoto, ecc. Tuttavia, nella storia "Topolino e la minaccia preistorica", Indiana Pipps usa davvero la frusta, anche se finisce per darsela nel proprio stesso occhio e non addosso ai suoi avversari.

Come Indiana Jones, anche Pipps ha sempre con sé una rivoltella, ma è finta: serve come contenitore per le Negritas e può "spararle" direttamente in bocca (spesso però gli avversari di Pipps pensano che si tratti di una pistola vera, come ad esempio in "Indiana Pipps e l'isola perduta").

Pluto

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Pluto è un personaggio della banda Disney, ed è il cane di Topolino, spesso comprimario nelle avventure investigative del suo padrone e nelle avventure più scanzonate. È un vero combina-guai, ma dimostra anche in queste occasioni fedeltà e affetto per il suo padrone. Simpatico e giocherellone, ricorda nell'aspetto un cane di razza bracco o bloodhound. Di colore arancione, ha una coda fina e nera.

Il nome Pluto deriva, in originale, dal nome del pianeta Plutone (in inglese Pluto), scoperto nel 1930, lo stesso anno in cui venne introdotto il personaggio.

Pluto fu uno dei primi personaggi Disney a uscire dal modello "tubo flessibile e cerchio di gomma" che veniva fino ad allora usato per il design dei vari personaggi.

Pluto è inoltre uno dei due animali tra i personaggi Disney a non parlare, comportandosi come vero e proprio animale, l'altro essere è il gatto di Paperoga: Malachia.

Apparizioni

La prima apparizione di Pluto avvenne nel 1930 nel cartone animato "The Chain Gang", nelle vesti di un segugio che deve seguire le tracce dell'evaso Topolino; inizialmente il personaggio era chiamato Rover e apparteneva a Minnie, il nome cambiò più tardi in Pluto e il padrone divenne Topolino, di cui ben presto diventò uno dei più fedeli compagni.

Pluto apparve anche nelle serie televisive Mickey Mouse Works e House of Mouse, ebbe perfino qualche sporadica apparizione in Quack Pack. Fu l'unico personaggio a non comparire ne "Il canto di Natale di Topolino", realizzato nel 1983; ritornò invece in scena nel 1990 ne Il principe e il povero.

Commissario Basettoni

Adamo Basettoni (Chief John O'Hara), meglio noto come il Commissario Basettoni, è un personaggio Disney.

Ideato da Floyd Gottfredson per le strisce giornaliere di Topolino, fa il suo esordio insieme a Macchia Nera in Topolino e il mistero di Macchia Nera (a partire dal 20 maggio 1939). Fa, invece, il suo esordio sui comic book nel novembre 1947 nella storia Topolino nell'isola di Spettro di Bill Wright (per un one shot di Four Color Comics).

Commissario della polizia di Topolinia, con gli anni è diventato grande amico e confidente di Topolino, che chiama spesso in suo soccorso, soprattutto quando hanno a che fare con Pietro Gambadilegno. La sua amicizia è stata però messa in discussione durante Topolino contro Topolino, quando un sosia di Topolino ne ha preso il posto in una avvincente storia di genere noir scritta da Bill Walsh.

Personaggio molto importante nell'evoluzione di Topolino verso una dimensione da detective, viene rappresentato sempre in divisa (raramente in abiti civili), senza capelli ma con delle folte basette (da qui il cognome). Alle sue dipendenze l'ispettore Manetta, caratterizzato all'inizio da una grande diffidenza nei confronti di Topolino come aiutante della polizia.

Tra gli autori che più hanno contribuito a modellarne il personaggio, a parte Walsh e Gottfredson, sono da citare soprattutto gli autori dei comic book: da Jack Bradbury a Frank McSavage, passando anche per Tony Strobl e Jack Manning. Per mole di lavoro non bisogna dimenticare nemmeno Kay Wright, ma l'autore che, tra questi, ha maggiormente influenzato lo stile dei giovani cartoonist è sicuramente Paul Murry. Le storie degli artisti statunitensi, però, sono spesso ambientate in quella sorta di città fantastica sospesa tra l'universo dei paperi e quello dei topi: mentre, infatti, in Italia sin dagli anni sessanta all'invenzione barksiana di Paperopoli si era abbinata abbastanza presto l'invenzione di Topolinia, negli Stati Uniti bisogna aspettare gli anni ottanta per recepire questa novità italiana. Questo equivoco genera, quindi, una serie di storie, comunque godibili, in cui Basettoni deve spesso indagare sulle rapine che i Bassotti compiono al Deposito delle monete di Paperone, o affrontare Gambadilegno mentre fugge a bordo della 313 di Paperino. In questo contesto sono decisamente una spanna sulle altre le storie di Murry, non solo per lo stile del disegnatore, ma anche per l'ambientazione, che ne ha caratterizzato per decenni lo spirito del Topolino avventuroso.

Questa tradizione, rappresentata in Italia soprattutto da Giorgio Cavazzano, è stata invece soppiantata a favore della lezione gottfredsoniana da Romano Scarpa, che lo ha splendidamente caratterizzato in decine di storie, soprattutto in quelle degli esordi: qui lo descrive grintoso e pronto all'azione, come in Topolino e la collana Chirikawa, ad esempio, in cui fa anche il suo esordio la zia Topolinda. Sul finire dei novanta ne ha anche dato il nome proprio: in Basettoni e la dieta da fame, scritta da Giorgio Pezzin, è Scarpa a suggerire il nome Adamo per il personaggio, in quanto Basettoni rappresenta il numero uno nel dipartimento di polizia di Topolinia, colui al quale ispirarsi e da cui tutto è iniziato. Sempre nella stessa storia fa il suo esordio la moglie Petulia.

Basettoni ha anche vestito i panni del Supercommissario nelle storie di produzione brasiliana dedicate al Club dei supereroi.

Il commissario Basettoni appare anche nella serie House of Mouse, e a differenza dei fumetti qui il suo volto è coperto da una pelliccia marrone che lo fa sembrare molto più canino.

Ispettore Manetta

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L'ispettore Manetta (Detective Casey) è un personaggio dei fumetti Disney, fedele collaboratore del commissario Basettoni.

Appare per la prima volta nella storia Topolino e la banda dei piombatori (The Plumber's Helper, 2 luglio - 10 dicembre 1938); la successiva storia importante in cui appare è Topolino e il mistero di Macchia Nera (a partire dal 20 maggio 1939). In seguito appare più spesso nelle storie di produzione europea, e tende a portare un po' di rancore verso Topolino che in un certo senso gli ruba la scena.

Burbero e un po' tonto, è un fumatore accanito di sigari; si considera abile nei travestimenti, sebbene solitamente non lo sia affatto[1]; almeno in un'occasione però è riuscito a ingannare perfino Topolino impersonando una donna.[2]

Alcuni autori, specialmente a partire dagli anni novanta, hanno riservato a Manetta un ruolo da protagonista e non più da semplice "spalla". Un esempio è la storia La lunga notte del commissario Manetta di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, che introduce per l'ispettore un rivale, Rock Sassi, apparentemente un "duro", ma in realtà stupido quasi quanto lui.[3]

Manetta è stato anche protagonista di una storia particolare, Sfida a Topolinia[4], un lipogramma, ovvero una storia completamente priva di una lettera (in questo caso la "e").[5]

Rock Sassi

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Rock Sassi è un personaggio Disney, ideato dalla coppia di cartoonist Tito Faraci e Giorgio Cavazzano nella storia La lunga notte del commissario Manetta, pubblicata sul n. 2147 di Topolino del 21 gennaio del 1997.

Poliziotto di origini texane, giunge a Topolinia allorquando l'ispettore Manetta viene promosso ed è costretto a lasciare il distretto della città. A sostituirlo è proprio Rock Sassi, che arriva al distretto con il piglio del classico poliziotto cattivo: dall'aspetto di un ranger texano, alto e largo come un armadio, capelli rossi, dalla faccia composta quasi completamente da un enorme mascellone con degli occhi talmente piccoli da sembrare chiusi, indossa anche un paio di stivaloni e la tipica cravatta da cow-boy, già vista al collo di Tex Willer, ad esempio.

Il personaggio, comunque, dopo poche vignette, appare subito nascere come molti altri personaggi disneyani: caricatura di uno stereotipo classico che alterna atteggiamenti da duro ad altri che rasentano l'idiozia. Infatti Sassi si ritrova abbastanza presto a stringere amicizia con Manetta e a collaborare con il nuovo amico nella lotta al crimine, spesso rappresentato dai classici Macchia Nera e Pietro Gambadilegno. Altri autori, comunque, hanno spinto sull'aspetto comico del personaggio, rendendolo ancora più goffo dell'esordio. Tra gli sceneggiatori che ne hanno scritto le avventure si contano principalmente Carlo Panaro e Gianfranco Cordara, ma anche l'ex direttore di Topolino Paolo Cavaglione.

Infine, in L'ispettore Manetta in 2 piedipiatti in fuga, sempre di Faraci-Cavazzano (Topolino n.2537 del 13 luglio 2004), vengono approfondite le origini del personaggio: ha scelto la strada della legge nonostante i suoi parenti, dei rozzi campagnoli nell'aspetto del tutto identici a lui (anche le donne!), si siano spesso dedicati a compiere piccoli crimini, mai veramente gravi da metterli nei guai con la legge (ad esempio la stampatura di banconote false con taglio inesistente), rielaborando in chiave comica le origini del celebre poliziotto televisivo Rick Hunter.

Le sue avventure hanno iniziato ad essere tradotte in alcuni paesi dell'Europa ed in Brasile.

Zapotec

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Il Professor Zapotec è un personaggio immaginario dei fumetti Disney inventato dall'autore e disegnatore italiano Massimo De Vita nel 1979. Appare per la prima volta in Topolino e l'enigma di Mu.

Di professione archeologo, risiede a Topolinia e dirige il Museo Archeologico della città. Coinvolge Topolino e Pippo (e talvolta anche Indiana Pipps) in molte avventure in giro per il mondo alla scoperta di misteri. Le sue ricerche sono spesso lo spunto di partenza per i viaggi nel tempo di Topolino e Pippo.

Caratteristiche

Zapotec ha barba e capelli bianchi, indossa solitamente un completo elegante di colore verde o, in rari casi, un camice bianco (questo di solito è prerogativa del professor Marlin).

Il nome del personaggio ricorda l'omonima civiltà precolombiana degli Zapotechi.

Sulla sua storia personale non viene mai detto molto: nella storia Topolino e il guasto temporale afferma di non aver mai avuto il tempo di crearsi una famiglia, tuttavia in quella stessa avventura si scopre che diventerà nonno di un fisico, Zapotec Junior (inoltre nella storia Topolino e l'affare dei guerrieri d'argilla ha un nipote "di zio" chiamato Cirillo, studente universitario).

Collabora spesso con il professor Marlin, di cui è grande amico, ma i due hanno la tendenza a discutere e litigare di continuo: si va dalle accuse di reciproca incompetenza scientifica fino a questioni più frivole (cucina, calcio, musica, etc). I ricorrenti battibecchi spesso sono la causa di un viaggio con la macchina del tempo per dirimere la questione (curiosamente, quando Zapotec e Marlin sono nei paraggi, anche i loro colleghi scienziati sembrano condividere la medesima litigiosità, come si vede ad esempio in Topolino e il mistero del mundial o Archimede e Pico nemici provvisori).

Ama la musica classica, soprattutto le opere liriche di Mozart (apprezza anche, per associazione di idee, i cioccolatini Mozartkugeln). Disprezza la musica moderna, soprattutto il rock and roll, molto amato invece da Marlin (Topolino e l'eredità di Mozart). Tifa Topolinia, la squadra di calcio della città, passione che non viene capita da Marlin.[senza fonte]

Infine, la storia Topolino e lo strappo cronospaziale lo rappresenta in un possibile futuro, ormai invecchiato: non si dedica più all'archeologia ma alla ricerca di intelligenza extraterrestre.

Scoperte La macchina del tempo

Zapotec spesso necessita della macchina del tempo di Marlin per le sue ricerche, ma raramente viaggia nel tempo di persona: di solito demanda a Topolino e Pippo l'aspetto "avventuroso" della ricerca.

La prima apparizione della macchina del tempo è in Topolino e gli enigmi del tempo pubblicato sul n. 1576 di Topolino del 9 febbraio 1986.

Le poche volte che si reca nel passato, lo fa perché vuole conoscere "dal vivo" i suoi personaggi storici preferiti, come Wolfgang Amadeus Mozart o Pablo Picasso o per cause di "forza maggiore", come in Topolino e il mistero dei dolmen (TL n°1588).

Professor Marlin

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Il professor Marlin è un personaggio immaginario dei fumetti Disney inventato dagli autori italiani nel 1985. La sua prima apparizione è nella storia "Topolino e il segreto della Gioconda", sceneggiata da Bruno Concina e disegnata da Massimo De Vita.

Scienziato e inventore della macchina del tempo, risiede a Topolinia e affianca Zapotec, Topolino e Pippo in molte avventure a spasso nei secoli.

Caratteristiche

Il professor Marlin ha capelli e baffi rossi, e indossa solitamente un camice bianco.

Sulla sua storia personale non viene mai detto molto: nella storia Topolino e il naufragio nel tempo si dice che si è laureato in Fisica presso la fittizia Università di Poppletown: qui, dopo una breve cotta non corrisposta per una bionda di nome Wendy, intreccia una relazione con la bruna e studiosa Annie, che diventerà sua moglie.

Nella storia Topolino e la schedina fatale si dice che lavora come insegnante di matematica in una scuola.

Collabora spesso con il professor Zapotec, di cui è grande amico, ma i due hanno la tendenza a discutere e litigare di continuo: si va dalle accuse di reciproca incompetenza scientifica fino a questioni più frivole (cucina, calcio, musica, etc). I ricorrenti battibecchi spesso sono la causa di un viaggio con la macchina del tempo per dirimere la questione (curiosamente, quando Zapotec e Marlin sono nei paraggi, anche i loro colleghi scienziati sembrano condividere la medesima litigiosità, come si vede ad esempio in Topolino e il mistero del mundial o Archimede e Pico nemici provvisori).

Ama la musica moderna, soprattutto il rock and roll, di cui considera massimi esponenti i «quattro baronetti di Liverpool». Disprezza la musica classica, molto amata invece da Zapotec (Topolino e l'eredità di Mozart).

Infine, Topolino e lo strappo cronospaziale lo rappresenta come sarà in un possibile futuro: ormai invecchiato, non si dedica più alla fisica, ma alla ricerca di intelligenza extraterrestre.

La macchina del tempo

Secondo quanto narrato in "Topolino e il naufragio nel tempo" (storia che ricalca per certi versi la sceneggiatura del primo film della trilogia di Ritorno al Futuro), Marlin costruisce il primo abbozzo di macchina per il viaggio nel tempo all'Università, in parte aiutato da Annie (tuttavia, per un paradosso temporale, sono Topolino e Pippo a suggerirgli l'equazione fondamentale, grazie agli appunti scritti da Marlin stesso nel futuro). Secondo altre storie, come "Topolino e il guasto temporale", alla creazione dell'apparecchio avrebbe partecipato anche Zapotec.

L'aspetto della macchina è quello di una grande struttura che ha più o meno la forma di un parallelepipedo, ma con i bordi bombati. All'esterno si trova il quadro comandi, sul quale si impostano le coordinate spazio-temporali della destinazione desiderata, e un portello per accedere all'interno. L'interno è vuoto, e presenta un dispositivo che emette il raggio che smaterializza gli occupanti proiettandoli nel passato. Nella storia "Zio Paperone e l'attacco nostalgico", si scopre che un elemento chiave della macchina è un cristallo di tarallium (rarissimo minerale immaginario) posizionato in cima ad essa.

Chi usa la macchina ha la sensazione di fluttuare nel vuoto nello spaziotempo, per poi precipitare dall'alto verso la destinazione prefissata: l'atterraggio è spesso doloroso, ma mai fatale. Per tornare nel presente, il viaggiatore deve trovarsi esattamente nel punto di atterraggio ad orari precisi, generalmente dopo 12, 24 o 36 ore. Questo può essere un problema, dal momento che la macchina è spesso imprecisa, e può capitare di materializzarsi su uno svincolo trafficato ("Topolino e il mistero del mundial") o su un terreno che potrebbe venir scavato via ("Topolino e l'ultimo romanzo di Roman Zier"). Per ovviare a questi inconvenienti si può usare il telecomando spazio-temporale (vedi oltre), ma non sempre i personaggi lo portano con sé, così devono ingegnarsi in altri modi (in "Topolino e l'ultimo romanzo di Roman Zier" compare ad esempio lo stratagemma della lettera al futuro, che appare anche nel film Ritorno al futuro: Parte III e nel telefilm Quantum leap - In viaggio nel tempo)

Accessori

In alcune storie la macchina del tempo è corredata di particolari accessori:

  • La cronoradio, o temporadio, ricetrasmittente con cui si può comunicare attraverso il tempo. Curiosamente, ogni volta che appare ha aspetti diversi ed è spesso presentata come sperimentale (infatti non sempre funziona come si deve). Esempi di storie in cui compare: "Topolino e la leggenda di re Porsenna", "Topolino e i futuri futuribili", "Topolino e il mistero del mundial", "Topolino e la memoria futura".
  • Il telecomando spazio-temporale, grazie al quale è possibile pilotare la macchina a distanza (intesa sia come spazio che come tempo). Per usarlo bisogna conoscere esattamente le proprie coordinate geografiche, cosa non sempre agevole in epoche passate (per questo i personaggi quando vogliono usarlo portano con sé un sestante). Esempi di storie in cui compare: "Topolino e il garage del faraone", "Topolino e l'equivoco temporale".
  • Comandi per azionare la macchina dall'interno: appaiono solo in "Topolino e il segreto degli Etruschi".

Altre invenzioni di Marlin

In "Topolino e l'evoluzione fatale" Marlin inventa una macchina che trasforma gli oggetti in quello che potrebbero diventare in futuro (l'effetto è temporaneo).

In "Topolino e la memoria futura" (su soggetto di Enzo Biagi) crea una macchina che può inviare una proiezione virtuale di una persona nel futuro, ma che non funziona esattamente come sperato.

Infine, in "Topolino e l'elemento casuale", utilizzando la stessa tecnologia della macchina del tempo inventa un apparecchio per il teletrasporto.

Orazio Cavezza

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Orazio Cavezza (Horace Horsecollar), noto anche come Orazio, è uno dei pochi personaggi disneyani il cui nome italiano è una perfetta traduzione del nome originale, quello con cui il cavallo antropomorfo ha esordito nel mondo animato ideato da Walt Disney e dai suoi collaboratori, primo su tutti Ub Iwerks, padre grafico di Orazio e di molti altri personaggi disneyani.

Da quattro a due zampe

Per tornare al nome italiano, il Cavezza che fa da cognome al personaggio è la traduzione perfetta di horsecollar, che in inglese indica precisamente il collare di legno con cui il personaggio viene disegnato sin dai suoi esordi, ovvero la cavezza. Questo collare, che per un certo periodo venne sostituito da un cravattino, accessorio poi posto direttamente sulla cavezza quando, dalla metà degli anni settanta ritorna ad indossarla costantemente, è in realtà un ricordo di quelli che sono considerati i suoi corti d'esordio. In questo senso, in effetti, il primo prototipo di Orazio è presente in Gallopin' Gaucho del 1928 quando Topolino si presenta agli spettatori come uno spensierato gaucho che cavalca un intelligentissimo cavallo. E così appare anche nel suo corto d'esordio, quel The Plow Boy distribuito nei cinema statunitensi il 28 giugno del 1929, ovvero come cavalcatura di Topolino, suo futuro amico.

Già in questa prima apparizione ufficiale, comunque, dimostra di avere un carattere decisamente sopra le righe, una sorta di Snoopy in divenire piuttosto che il saggio e compito personaggio attuale; il suo ergersi dalle quattro alle due zampe, però, è abbastanza graduale: infatti nella sua seconda apparizione, The Cactus Kid del 10 maggio 1930, è ancora la cavalcatura dell'eroe, ma già nel successivo Fire Fighters (20 giugno dello stesso anno), diretto da Bert Gillett, regista di The Chain Gang in cui fa il suo esordio Pluto, si erge su tutti come il capo dei pompieri nel tentativo (fallito) di salvare la casa in fiamme di Clarabella. Questa evoluzione del personaggio era, comunque, più che naturale ed anticipata dalle daily strip, e più precisamente nella storia Topolino nella valle infernale, pubblicata sui quotidiani statunitensi a partire dal 1º aprile e fino al 20 settembre del 1930, inizialmente, su testi di Disney, per i disegni di Win Smith, per poi passare nelle capaci mani di Floyd Gottfredson.

Asso riparatutto

Così come l'apporto del Maestro dell'Utah ha consentito a Topolino di divenire, da monello da strada che era al suo esordio, un personaggio a tutto tondo sempre in viaggio per una nuova avventura od invischiato in qualche nuovo mistero, anche il personaggio di Orazio ottiene una radicale ed inesorabile evoluzione. Graficamente simile ad un cavallo antropomorfo estremamente stilizzato (la figura era necessariamente semplice e completamente nera per semplificare il lavoro agli animatori), al suo esordio spicca soprattutto per la sua risata equina e per essere l'oggetto di ripetuti scherzi e battute da parte di Topolino. Suo primo amico, diventa ben presto il contraltare saggio e compito, spesso saccente (ma solo per non renderlo più attraente del Topo), del monello Topolino, rappresentante tipico di quella Topolinia rurale ancora in divenire nella mente di Gottfredson.

Con il passare degli anni, ed il prolungarsi della permanenza di Floyd sulle strisce quotidiane, Orazio acquista, tra i primi, un vestiario completo e, soprattutto, con lo svilupparsi dell'idea di una città di Topolino, da opporsi alla Paperopoli di Barks, e quindi di una crescita dello stesso Mickey Mouse, Orazio perde il titolo di spalla fissa (salvo poi riprenderlo in storie occasionali) in favore del più dinoccolato ed ingenuo Pippo. Acquista, però, un nuovo compito, assolutamente ideale e perfetto per una città in crescita: il riparatore. Orazio, infatti, che nella sua carriera ha affrontato i lavori più disparati, sfrutta questa sua conoscenza per aprire un piccolo negozio di riparazioni, dove possono rivolgersi un po' tutti gli abitanti della città. In alcune occasioni, poi, Orazio oltre a delle semplici riparazioni, sbizzarrisce il proprio ingegno, apportando modifiche agli oggetti od impegnandosi addirittura nell'ideazione di nuove invenzioni, un po' come il suo contraltare inventore, quell'Archimede Pitagorico che fa il riparatore come secondo mestiere.

Al fianco di Clarabella

Tra i suoi molteplici mestieri, però, va anche ricordato quello di giornalista e fotografo assistente di Clarabella, reporter d'assalto ne Gli anni muggenti di Clarabella, serie ambientata negli anni trenta ed ideata dallo sceneggiatore Philippe Gasc e che ha visto la collaborazione anche dell'italiano Giorgio Cavazzano. Proprio Clarabella, il cui primo, focoso contatto nel 1930 ha portato alla distruzione della casa di quest'ultima, diventa la fidanzata perfetta per il cavallo antropomorfo. Clarabella, infatti, mucca antropomorfa, cuoca sopraffina e pettegola notoria, è perfetta per portare problemi e grattacapi al calmissimo Orazio.

Orazio, però, è anche molto timido e non è stato molto semplice per lui dichiararsi, tanto che in Topolino cupido (1º dicembre 1931-9 gennaio 1932; in Italia su Nel regno di Topolino n.19 del luglio 1936), sempre di Gottfredson, viene aiutato dall'amico Topolino che, con tanto di arco e frecce, si improvvisa cupido e consente ad Orazio di dichiararsi e chiedere a Clarabella di sposarlo, anche se, come tutti i personaggi Disney, a tuttora i due non sono giunti a giuste nozze.

A tutt'oggi Orazio, dopo aver partecipato allo show televisivo Mickey Mouse Works ed essere comparso in alcune scene di Chi ha incastrato Roger Rabbit, continua a mantenere le sue caratteristiche di abile e paziente riparatore e viene utilizzato soprattutto come protagonista di storie di media o breve lunghezza, affiancandogli a volte Eta Beta, a volte Clarabella, o Pippo. Accade, in altre occasioni, in storie di più ampio respiro, che il suo ruolo di spalla di Topolino venga rispolverato: in queste occasioni, proprio come nei suoi corti di esordio, la sua presenza diventa risolutiva per cavare dagli impacci i due amici (o il gruppo di amici, quando si aggrega anche Pippo) e le sue abilità manuali vengono esaltate da queste difficoltà.

Clarabella Cow

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Clarabella (Clarabelle Cow) è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti Disney.

È la fidanzata di Orazio Cavezza e una delle migliori amiche di Minni. Clarabella è soltanto un personaggio secondario negli Stati Uniti, ma è abbastanza popolare in Italia. Il personaggio è famoso negli USA, paradossalmente, per essere stata assente dai cartoni animati e dai fumetti per diverse decadi.

Clarabella agli esordi e nei cartoon

Come molti degli altri personaggi Disney, Clarabella iniziò come personaggio senza nome in sottofondo. Una mucca con le sembianze di Clarabella, che apparve in un corto Disney pre-Topolino intitolato Alice on the Farm, è stata forse la prima apparizione in un cartoon di Clarabella. Allora, Clarabella era necessaria solo per una gag di Ub Iwerks che vedeva Julius il Gatto che cercava di mungerla. La sua successiva apparizione fu un po' più vicina al divenire Clarabella. In Plane Crazy del 1928 le fu dato il nome Caroline, ma esso è stato usato solo in quest'occasione. Il nome Clarabella non apparve fino al quinto cortometraggio di Topolino, The Shindig del 1930. Clarabella apparve in molti cartoni fino a Symphony Hour del 1942 dopo cui non apparve più in un disegno animato fino a Il canto di Natale di Topolino del 1983 e Il principe e il povero del 1990 (a parte un cameo in Chi ha incastrato Roger Rabbit nel 1988).

Sia Clarabella sia Orazio apparvero in un grande numero di cartoni animati di Topolino. Infatti erano entrambi personaggi principali fino alla metà degli anni '30, quando la mucca perse pian piano la sua popolarità. I due furono, tuttavia, soppiantati definitivamente da Pippo; non perché non fossero interessanti, ma perché lo staff Disney sia nei fumetti che nei cartoon trovarono Pippo migliore.

Sia Orazio che Clarabella avevano l'innata abilità di cambiare da normali animali da fattoria in esseri antropomorfici, se necessario. Apparentemente a Clarabella fu data una gonna originalmente per dare un briciolo di decoro all'animale e per nascondere le mammelle. Clarabella ed Orazio Cavezza sono fidanzati dal 1931.

Sulla televisione moderna, è apparsa in alcune scene di Mickey Mouse Works, e in House of Mouse apparve regolarmente come giornalista specializzata in gossip. In House of Mouse la sua tagline è "Il Gossip è sempre vero".

Clarabella è apparsa anche nel film "Topolino, Paperino & Pippo in: I Tre Moschettieri", dove, da cospiratrice della regina Minni, si ravvede e diventa fidanzata di Pippo.

Fa un cameo in Kingdom Hearts II nel mondo del Fiume Senza tempo come uno dei suoi abitanti ma probabilmente successivamente visse nel Castello Disney che fu costruito lì più tardi.

Nella versione italiana de I tre moschettieri è doppiata da Alessandra Korompay, mentre su House of Mouse invece è stata doppiata da Barbara Castracane.

Clarabella nei fumetti

Quando i personaggi Disney furono trasferiti ai fumetti, Clarabella fu una delle prime a comparire. La sua prima apparizione fu sul giornaliero "Mickey Mouse" del 1º aprile 1930. Insieme ad Orazio Cavezza, Clara Cluck, Pippo, Minnie e Topolino apparve sui fumetti americani regolarmente negli anni cinquanta, sessanta e settanta. Per un breve tempo, durante i tardi anni sessanta, Clarabella iniziò ad uscire con Pippo, forse in un tentativo di dare a Pippo una fidanzata. Durante questo periodo, Orazio rimase un po' da parte. Verso la fine di questo periodo, le attenzioni di Clarabella verso Pippo furono surclassate da un'altra concorrente, Glory-Bee, (moglie di Pippo in una serie televisiva) e Clarabella sembra essere tornata al suo amore precedente, Orazio Cavezza. Clarabella ha anche un giovane cugino, Bertie, una nipote, Itsy-Betsy, e una zia chiamata Bovina, che sono apparsi in diversi numeri dei fumetti della Walt Disney Comics.

Dagli anni ottanta in poi solo poche storie con Clarabella apparvero negli Stati Uniti. In Europa, al contrario, e specialmente in Italia, la produzione di storie continuò e sta ancora andando avanti oggi, anche se compare molto spesso solo come personaggio ricorrente.

Gloria

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Gloria (Glory-bee nell'originale inglese; in qualche occasione, in Italia, chiamata anche Melinda) è un personaggio dei fumetti Disney creato dall'autore Floyd Gottfredson.

Gloria ha un aspetto antropomorfo, se si esclude il tipico naso canino dei personaggi disneyani, e porta i capelli lunghi sino alle spalle, di colore biondo o rosso, di sovente legati da un fiocco.

Per un certo periodo, ha svolto il ruolo di fidanzata di Pippo.

Non va confusa con un personaggio omonimo, di fattezze diverse, che nei fumetti disneyani di origine brasiliana è la fidanzata di Paperoga.

Gancio il Dritto

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Gancio il Dritto (Ellsworth Bheezer o Ellsworth Bhezer) è un personaggio immaginario dei fumetti Disney creato da Manuel Gonzales e Bill Walsh per le loro tavole domenicali nell'ottobre 1949.

Caratteristiche

È una gracula religiosa o merlo indiano (anche se spesso viene indicato come un corvo) e, nella sua prima apparizione, viene acquistato in un negozio di animali domestici da Pippo. Mentre in origine è in grado solo di parlare (e vive in una gabbia, come un comune uccello da compagnia), in seguito diviene sempre più antropomorfo.

Vive nella fittizia città di Topolinia, è un tipo determinato, scaltro, talvolta un po' burbero, imprevedibile.

Caratteristiche salienti di Gancio sono la capacità di volare (può usare gli arti anteriori sia come mani sia come ali) e di parlare con gli altri uccelli. Egli è anche molto scaltro anche se a volte tende a esagerare un po' sui racconti delle sue avventure. Con il passare degli anni Gancio si affianca anche molte volte a Topolino e Pippo aiutandoli a risolvere complicate indagini.

Come tutti i personaggi disneyani ha dei vestiti che lo caratterizzano in tutti i racconti; per lui un maglione rosso ed un classico cappello alla francese verde.

Bruto

Bruto, o Gancetto, è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia creato da Romano Scarpa nel dicembre 1975 nella storia "Topolino e il rampollo di Gancio" (pubblicata su Topolino N.1048).

È un uccello myna (anche se spesso viene indicato come un corvo) antropomorfo ed è il figlio adottivo di Gancio il Dritto (che infatti lo chiama "figlioccio"), da cui il soprannome Gancetto. In "Topolino e il rampollo di Gancio" si dice che i due si sono conosciuti quando Gancio militava nella Legione straniera.

Come il suo "padrino", Bruto può usare gli arti anteriori sia come mani sia come ali per volare. Indossa solitamente un cappellino da giocatore di baseball.

Spesso affianca Topolino nelle sue avventure e lo aiuta a risolvere numerosi misteri.

Eta Beta

Eta Beta è un personaggio dei fumetti appartenente alla banda Disney. Il suo nome completo è Pluigi Psalomone Pcalibano Psallustio Psemiramide (in originale Pittisborum Psercy Pystachi Pseter Psersimmon Plummer-Push)

Creato da Bill Walsh e Floyd Gottfredson nella storia Eta Beta, l'uomo del 2000, che in Italia ha iniziato ad essere serializzata su Topolino libretto n.1, è un uomo proveniente dal futuro (anno 2447) e dal centro della Terra. La sua prima struttura è abbastanza semplice: indossa un piccolo gonnellino nero, che si scoprirà contenere una gran quantità di oggetti, e ha un fisico decisamente asciutto, con un testone a forma di pera. Successivamente lo stesso Gottfredson, riproponendolo in altre storie, spesso in abbinamento con il gangarone Flip e spesso in storie di ambientazione noir, ne addolcisce i lineamenti, realizzando una testa dalla forma più ellittica.

Caratteristiche

Altre caratteristiche, oltre al non proiettare la propria ombra, sono i suoi gusti alimentari: nelle storie originali americane, si nutre di cubetti di ghiaccio, piume di piccione e mandarinetti cinesi sottaceto (kumquat); mentre nelle storie italiane i kumquat vengono sostituiti da palline di naftalina[1]. Nel parlare, antepone molto spesso alle parole che iniziano per consonanti la lettera 'P', per cui ad esempio una normale parola come "tavolo" viene da lui pronunciata "Ptavolo". Nella storia Pippo e il futuro troppo comodo si scopre il perché: inanzitutto nel futuro, essendo tutto automatizzato, ci sarà un grave aumento di pigrizia e racconta anche che l'invenzione del gonnellino che indossa risale appunto a quel periodo; gli uomini del futuro, dopo aver preso coscienza e aver rimediato a questo problema, si imporranno di pronunciare la lettera P di "pigrizia" come monito.

Eta Beta dorme stando in equilibrio sui pomoli dei letti o sulle stalagmiti[2] ed è inoltre allergico al denaro: su questa particolare allergia la coppia Walsh-Gottfredson ha costruito molte storie, spesso mettendo in conflitto il piccolo uomo del 2000 con il nemico di sempre di Topolino, Pietro Gambadilegno. È dotato di grande forza fisica (nonostante le apparenze), ha limitate capacità di precognizione[3] e telepatia[2] (potere che viene meno quando è raffreddato[4]).Nella prima storia in cui appare si scopre che Eta Beta è completamente privo di scheletro.

Come si è detto, all'origine Eta Beta era un uomo proveniente dal futuro ("L'uomo del 2000" appunto): tuttavia non tutti gli autori si attengono a questa definizione, specialmente quelli italiani. Ad esempio, in alcune storie sembra vivere normalmente nel presente, è chiamato "professore" e svolge studi e ricerche scientifiche[5], in altre è descritto come un extraterrestre e viaggiatore dello spazio.[4][6]

Nei primi anni 2000 si è tornati a considerarlo un uomo del futuro, come ad esempio nella serie Ultraheroes.

Personaggi legati ad Eta Beta

Nel corso degli anni gli autori hanno creato per Eta Beta diversi personaggi comprimari.

Flip

Flip è un gangarone (animale fantastico simile ad un cane), un cucciolo che accompagna spesso Eta Beta e Topolino nelle loro avventure: la sua presenza si rivela spesso risolutiva, in quanto ha il potere di percepire le menzogne e, in casi particolari, di costringere le persone a dire sempre la verità.

Zombi Baturzo

Zombi Baturzo, detto semplicemente Zombi, è un personaggio creato da Guido Martina e Luciano Gatto nel 1977:[7] è apparso in cinque storie, tutte degli anni settanta e tutte sceneggiate da Martina. È un essere di razza sconosciuta, basso di statura e dalle forme squadrate. Come Eta Beta e Flip, anche lui ha bizzarre abitudini alimentari: si nutre infatti di metallo, in particolare apprezza i catenacci arrugginiti. Ha molti poteri, può ad esempio rendersi invisibile, rilevare impronte digitali mordendo un oggetto, ed emettere raggi infrarossi.[8]

Cometa Beta

La Cometa Beta è un personaggio creato nel 1992 dallo sceneggiatore Fabio Michelini e dal disegnatore Massimo De Vita: appare per la prima volta nella storia Topolino e la Cometa Beta.[4]

Nella storia, Eta Beta viaggia nello spazio e naufraga sulla nube di Oort, che nella finzione fumettistica è un vero e proprio asilo nido per piccole comete: ognuna è rappresentate come una stella a cinque punte gialla con occhi e bocca, dotata di coda. Eta Beta decide di adottare una giovane cometa, che battezza Beta e che apparirà anche in altre due storie (Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta del 1993 e Topolino e Eta Beta e la coda delle comete del 1995, entrambe sempre del duo Michelini-De Vita).

La cometa Beta è dotata di speciali poteri: la sua coda produce una "polvere magica" che fa fluttuare gli esseri viventi come se fossero senza peso, e che accelera la nascita e la crescita dei fiori (in Topolino e la Cometa Beta e Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta sembra che soltanto Beta abbia questo potere, mentre in Topolino e Eta Beta e la coda delle comete anche le altre "comete bambine" possiedono, in parte, la capacità di far nascere i fiori e di respingere gli esseri malvagi).

In Topolino & Eta Beta e la Cometa Teta compare anche la Cometa Teta, dal "volto" quasi completamente annerito (il motivo si scoprirà solo nella storia): inizialmente è nemica di Beta e vuole vendicarsi di un "torto" subito; ma le due si riappacificheranno e riappariranno amiche inseparabili nella successiva Topolino e Eta Beta e la coda delle comete.

Le fidanzate di Eta Beta

Nelle storie italiane Eta Beta ha avuto ben due fidanzate, la prima, Neema (il cui vero nome è Pluisa Pcaterina Psofronia Pcleopatra Psibilla), apparsa nella storia Eta Beta e la cometa al fenantrone e poi di nuovo in Topolino nel mondo di Eta Beta, è abbastanza permalosa e ha una corporatura simile a quella di Eta Beta, ma in versione "femminile" e vive con Eta Beta nella sua epoca. La seconda, Stella, apparsa nella storia "Eta Beta e la cotta stellare" è una bella ragazza amica di Minni. Eta Beta si innamorerà perdutamente di lei, non avendo però il coraggio di arrivare ad una dichiarazione.

Nocciola

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Nocciola Vildibranda Crapomena, o semplicemente strega Nocciola (Witch Hazel in originale, oggi Wanda Witch) è un personaggio Disney ideato, per i fumetti, dal cartoonist Carl Barks, che lo riprende dal suo omonimo personaggio realizzato per il cartone animato Trick or Treat (1952), per la regia di Jack Hannah.

Le origini

L'esordio nei fumetti della vecchia strega avviene sul n.26 di Donald Duck del Novembre dello stesso anno con il titolo Paperino e le forze occulte (Trick or Treat in originale, proprio come il corto in questione) e, nella sua prima edizione italiana sul Topolino 56 del 10 dicembre 1952, ambientata a Carnevale e non nell'americano Halloween. Certo alcune gag e situazioni vengono perse, ma ciò che aiuta il traduttore e adattatore della storia (Guido Martina) è la vicinanza tra le due feste.

La storia si svolge in quel di Paperopoli e vede la spietata Nocciola che a cavallo della sua fida scopa Belzebù terrorizza gli abitanti della città, in particolare Paperino, generando, così, un gran numero di divertenti gag. Il suo look è decisamente classico: capelli molto chiari, quasi bianchi, completo nero e cappello dello stesso colore, si accompagna da una gran quantità di mostri, tanto che la Western Publishing decide di censurare la storia di Barks, che è così costretto a tagliare scene e mostri ritenuti eccessivi per i lettori dell'epoca.

Nella versione a cartoni animati dello stesso anno, il look di Nocciola è un po' diverso: appare più bassa, con folti capelli biondi (che si scopriranno poi essere una parrucca) ed un grande naso rosso ed indossa un vestito da strega viola, con mantello e cappello neri. In questa versione Nocciola se la prende solo con Paperino, per aiutare Qui, Quo e Qua (gli unici che hanno subito capito che è una strega) ad avere i loro dolcetti e vendicarsi degli scherzi fattigli proprio da Paperino che vuole tenerseli per sé. Dopo un fallito tentativo (dovuto al fatto che Paperino l'ha sentita mentre lo chiamava "Pollastro"), Nocciola riesce ad aprire la porta della dispensa e dare ai nipotini i loro dolci.

Pacuvio

Pacuvio è un personaggio Disney italiano. Creato nel 1986 dalla collaborazione tra Luciano Gatto e Fabio Michelini. Fa la sua prima apparizione nella storia Topolino e l'incredibile Bosco Fiorito (nn.1612-1613 del 19-26 ottobre 1986). È un coniglio munito di un particolare pennello, con il quale può modificare la realtà a suo piacimento. La saga di Pacuvio, che continua con Topolino e l'incredibile mondo Tic-Tac e Topolino e l'incredibile naniversario (entrambre del 1988), avrebbe dovuto concludersi con Topolino e l'incredibile mondo proverbiale, che però è ancora inedita.

Eurasia Tost

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Eurasia Tost è un personaggio dei fumetti Disney ideata da Casty (pseudonimo di Andrea Castellan) e, graficamente, da Giorgio Cavazzano. Vede la sua prima apparizione in "Topolino e la spedizione perduta" (2003). È la nipote di Geordie Tost, anziano esploratore che viene aiutato da Topolino e Pippo a ritrovare i suoi compagni di viaggio spariti durante una spedizione. Eurasia si mostra subito come una brillante e coraggiosa esploratrice ed archeologa. Nelle sue seguenti apparizioni, sempre scritte da Casty e disegnate da Cavazzano (Topolino e il dono di Xamoc - 2005, Topolino e il Colosso di Rodi - 2005), è vista nel tentativo di spiegare enigmi e misteri del passato, sempre aiutata da Topolino. Apparirà presto in una nuova storia intitolata Topolino e le miniere di fantametallo[1].

Oscar Boom

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Oscar Boom è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia creato dall'autore italiano Gianfranco Goria. È stato disegnato per la prima volta da Giampiero Ubezio nel 1993, nella storia Topolino e il furto archeologico,[1] e poi da Massimo De Vita nel 1995, nella storia Indiana Pipps e il sigillo Vallindo.[2] In Germania è noto come Professor Bommer.

È un'orientalista ed esperto in traduzioni di lingue antiche, amico di Topolino, Pippo ed Indiana Pipps.

Professor Enigm

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Il Professor Enigm (Doctor Einmug) è un personaggio dei fumetti. Nato nel 1936, disegnato da Floyd Gottfredson appare per la prima volta nel fumetto Topolino, nella storia Topolino e il mistero dell'uomo nuvola. È uno scienziato atomico. Nella prima storia in cui appare è uno stravagante scienziato che vive in un'isola sospesa nel cielo. Egli ha scoperto come sfruttare l'energia atomica (la storia venne pubblicata tre anni prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, quindi l'energia atomica era argomento quanto mai fantascientifico), che può dare enormi benefici ma anche provocare morte e distruzione. Per questo dopo che Gambadilegno tentò senza successo di rubare la formula, Enigm lasciò la Terra perché il mondo non era ancor pronto per l'energia atomica.

Dopo questa prima storia scomparve per 23 anni per poi riapparire nel 1959 nella storia italiana Topolino e la dimensione delta dove si scopre che è andato a vivere nella dimensione delta dove ha ingrandito due atomi antropomorfi (Atomino Bep Bep e Atomino Bip Bip) fino a far raggiungere loro dimensioni umane (più o meno quelle di Topolino). Purtroppo Atomino Bep Bep è fuggito e si è alleato con Gambadilegno ma Topolino e Atomino Bip Bip riescono dopo una lunga avventura a fermarli. Il Dr. Enigm e Atomino Bip Bip apparvero spesso in molte storie di Topolino degli anni 60 e 70, mentre oggi vengono usati poco, forse anche a causa della minor "attualità" dell'argomento nucleare al giorno d'oggi.

Zenobia

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Zenobia è un personaggio immaginario dei fumetti Disney ideato dal disegnatore e sceneggiatore Romano Scarpa.

Compare per la prima volta nel 1983, nella storia Topolino e la regina d'Africa, come Zenobia II, sovrana di uno staterello africano, che tenta, con metodi disonesti, di fare di Pippo il suo consorte. Successivamente, abbandonato il trono, ricompare nel 1984 nella storia Topolino e le rane saltatrici, dove viene rapita da Gambadilegno, Trudy e Plottigat, i quali vogliono sapere dove si trovi il regno africano e i suoi tesori. Una terza storia si ha l'anno successivo, il 1985, Topolino dietro il sipario: qui Zenobia è attrice, ed è coinvolta nel ritrovamento di una commedia inedita di Shakespeare, L'indomabile bisbetica.

In tutte e tre le storie si dipana un rapporto sentimentale tra Zenobia e Pippo, articolato attraverso diverse modulazioni e non poche ambiguità. Inizialmente invaghita lei stessa di Pippo, nelle storie successive sembra progressivamente mostrare nient'altro che una forte simpatia.

Zenobia appare brevemente in quelle che Scarpa definisce strip stories[3]: Topolino e l'enigma di Brigaboom (1989) e Topolino e gli uomini vespa (1991). Nella seconda in particolare, i personaggi osservano come Zenobia sia riuscita a far diventare Pippo "più posato", meno incline a seguire Topolino in ogni sua avventura (infatti in queste due storie il partner fisso di Topolino è Bruto).

Zenobia abbandona il gruppo nel 1992 in Ciao Minnotchka: nel finale della storia si stabilisce a Parigi per aiutare l'ex re di Selvanja, Ilja Topòvich, nella gestione del suo albergo, senza tanti rimpianti da parte di Pippo né di Zenobia stessa.

Da allora non è mai più apparsa in nessuna storia, anche se Scarpa aveva dichiarato che prima o poi l'avrebbe fatta tornare a Topolinia.[4]

Superpippo

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Superpippo (Super Goof) è il supereroe nel quale si trasforma Pippo dopo aver mangiato un particolare tipo di noccioline americane, spesso dette spagnolette. Come si capisce dal nome e dalle caratteristiche, Superpippo è ispirato a Superman.

L'Ultra Pippo

La Western, la casa editrice che a quel tempo deteneva i diritti di pubblicazione dei molti personaggi disneyani, era solita realizzare albi stagionali o uscite mai viste speciali di quelli regolari, spesso dedicati a particolari personaggi. È in questo modo, ad esempio, che esordisce l'albo Uncle Scrooge, mentre è nel formato di albi stagionali che viene proposta, a partire dal luglio del 1964, la serie New adventures of the Phantom Blot, o più semplicemente The Phantom Blot, durata 7 numeri (l'ultimo nel novembre 1966), sulla quale venivano raccontate le imprese criminose del geniale Macchia Nera, ostacolato, come sempre, da Topolino, Pippo e Basettoni.

La serie si avvale, tra gli altri, del fondamentale apporto grafico di Paul Murry, uno dei più importanti autori del Topolino dei comic book, che avrà l'onore, sul secondo numero di Phantom Blot (febbraio 1965) di creare, su testi di Del Connell, il prototipo per Super Pippo. In L'Ultra Pippo contro Macchia Nera (prima pubblicazione italiana su Topolino n.515 del 10 ottobre 1965), infatti, Archimede idea un nuovo propellente che dovrebbe dare maggiore potenza ad i normali motori a benzina. Accidentalmente Pippo ne trangugia alcune gocce e da quel momento in poi crede di essere invincibile, lanciandosi così a testa bassa in una sfida con Macchia Nera, evaso per l'ennesima volta e rifugiatosi in un villaggio del west.

Pippo idea anche un costume per sé: un pigiamino con una S di sopra (una G in originale) ed un mantello ricavato da un sacco di patate. Curiosamente, mentre negli Stati Uniti il personaggio già viene chiamato Super Goof, in Italia si opta per Ultra Pippo.

Poteri e abilità

I poteri di Superpippo (come tutte le caratteristiche del personaggio) sono basati su quelli di Superman e sono pressoché identici a quelli dell'Uomo d'Acciaio: super-forza, super-velocità, supersensi, vista calorifica, supersoffio e vista a raggi x. Possiede inoltre poteri negati a Superman, come l'invulnerabilità totale (Superman è vulnerabile alla kryptonite, mentre Superpippo è resistente a tutto) e ha la capacità di usare la supervista per gli scopi più strani, ad esempio per vedere i canali televisivi direttamente sulla vista. Il suo unico punto debole è che la trasformazione in Superpippo (che avviene, come detto, mangiando le speciali noccioline) ha una durata limitata e dopo un po' torna a assumere la forma di Pippo, ed allora necessita di un'altra nocciolina per ritornare supereroe.

SuperGilberto

SuperGilberto è un personaggio dei fumetti apparso in alcune storie disneyane ed è la "super identità" di Gilberto, il nipote intellettuale di Pippo che segue lo zio quando diventa SuperPippo mangiando le supernoccioline.

Insieme a SuperPippo, a Paperinik, Paperinika, Farfalla Purpurea, Vespa Rossa e Paperbat, fa parte del club dei supereroi, dedito alla protezione del mondo e nato dopo l'attacco di un mostro alieno sconfitto grazie alla collaborazione dei componenti del club.

Grazie alla sua intelligenza fuori dal comune, SuperGilberto ha sempre contribuito in modo decisivo alla sconfitta di molti criminali. Nella avventura I Supereroi alla riscossa egli neutralizzò un robot volante da combattimento di Spennacchiotto togliendogli un singolo bullone, poi riuscì a neutralizzare il computer che permetteva al lestofante di attirare sulla terra delle meteoriti, unico a poterlo fare in quanto unico ad avere le dimensioni del criminale. In Italia l'alter ego di Gilberto è molto poco sfruttato, anche se compare in qualche storia.

Vespa Vermiglia

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Vespa Vermiglia, o Vespa Rossa, è un personaggio immaginario dei fumetti Disney. Appare per la prima volta nella storia The Red Wasp Mystery, scritta da Cecil Beard, disegnata da Paul Murry e pubblicata per la prima volta su Walt Disney's Comics and Stories N.317 nel 1967 (pubblicata in Italia per la prima volta sull'Almanacco Topolino N.130 dello stesso anno, con il titolo Topolino e il mistero di Vespa Rossa).

Il suo nome originale è Red Wasp, che in inglese indica un insetto del genere Polistes (non ha niente a che fare con il personaggio di Wasp della Marvel Comics).

Caratteristiche

Vespa è un supereroe che opera nella fittizia città di Topolinia. Indossa una calzamaglia rossa e un cappuccio dello stesso colore che lascia scoperta solo metà del viso, inoltre sulla schiena il costume presenta due ali da insetto. A differenza della maggior parte dei personaggi disneyani, è disegnato come un vero e proprio uomo, non come animale antropomorfo.

Dopo la prima storia, il personaggio viene abbandonato dagli autori americani per essere poi riportato in auge negli anni settanta da quelli brasiliani. Nelle storie create in Brasile, dove è noto come Vespa Vermelha, è il presidente del Club dei supereroi, nel quale si distingue in quanto molto più intelligente e meno pasticcione degli altri membri.

Pietro Gambadilegno

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Pietro Gambadilegno (Peg Leg Pete, o Black Pete, o semplicemente Pete) è un personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney. È un gatto antropomorfo, acerrimo nemico di Topolino: annoverato tra i peggiori criminali di Topolinia, si serve spesso di una banda di brutti ceffi per i suoi atti criminali. Rispetto a Macchia Nera è meno scaltro, ma più rude e deciso. Odia con tutto il cuore il suo rivale (che chiama spesso, con tono dispregiativo, "il topo" o "il topastro"), ma nelle storie i due mostrano spesso un reciproco rispetto e, talvolta, una sorta di "amicizia" o quantomeno di collaborazione.

Storia

Pietro Gambadilegno compare per la prima volta fin dall'inizio nelle avventure di Topolino, forse addirittura prima. Dalla data di nascita, nel 1925 e nei primi 15 anni di "vita" circa, Pietro, come si può dedurre dal nome, è rappresentato con una gamba di legno. In seguito, il look di Pietro è cambiato, e attualmente è rappresentato come una persona normale, senza nessun handicap fisico, e la gamba di legno è rimasta soltanto nel nome. Questo cambiamento è avvenuto nella storia Topolino boscaiolo (1941), di Floyd Gottfredson, dove Gambadilegno spiega di aver sostituito la gamba con una protesi a forma di scarpa. Nella storia italiana di Romano Scarpa, Topolino e la dimensione Delta, Pietro si toglie una scarpa, rivelando la vecchia protesi (1959).(Preso da Fascicoli Disney n°10) Una teoria vuole che la Disney abbia temuto che tale raffigurazione potesse urtare la sensibilità dei veri disabili. Secondo un'altra tesi, Gottfredson si sarebbe semplicemente stufato di sbagliare fra la gamba destra e quella sinistra; è anche possibile che la gamba di legno venisse considerata troppo piratesca per un criminale urbano.

Trudy

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Gertrude Trudy è un personaggio Disney creato dal Maestro veneziano Romano Scarpa. Fa il suo esordio in Topolino e la collana Chirikawa, pubblicata sul Topolino n.230 del 10 marzo del 1960. Nelle storie americane si chiama Trudy Van Tubb

Fin dal suo esordio viene collegata al criminale Pietro Gambadilegno, acerrimo nemico di Topolino: nella Collana Chirikawa, infatti, è la fidanzatina d'infanzia di Pietro Gambadilegno, che Scarpa suppone essere più anziano in età rispetto a Topolino. Si dimostra spietata e senza scrupoli al pari del suo degno compagno, che spesso aiuta nelle sue elaborate imprese criminose, soprattutto nelle sue prime storie od in quelle del Maestro Scarpa. Ama abbigliarsi con abiti particolarmente vistosi, porta scarpe con tacchi alti e graficamente risulta la controparte perfetta di Pietro Gambadilegno, al pari di Minni e Topolino.

La migliore caratterizzazione di un personaggio sostanzialmente noto in Europa e Brasile è, sicuramente, dovuta al suo creatore, tanto che il suo carattere, con gli anni è andato addolcendosi: basti pensare che durante gli anni novanta ha stretto rapporti di amicizia con Minni, la fidanzata dell'odiato Topolino. Nonostante, comunque, questo suo aspetto sia ormai decaduto, recita spesso e volentieri un ruolo marginale nelle storie con Pietro Gambadilegno protagonista.

È stata disegnata da altri esponenti della scuola disneyana italiana, come Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita, Sergio Asteriti, Luciano Gatto, Giovan Battista Carpi, Giulio Chierchini o dall'iberico Cèsar Ferioli Pelaez o dai componenti dello Studio Comicup.

Plottigat

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Plottigat è un personaggio dell'universo Disney creato sul finire degli anni '70 in Italia sul settimanale "Topolino" e sulle altre testate di fumetti Disney pubblicate all'epoca dalla Arnoldo Mondadori Editore.

Complice di Gambadilegno è egli stesso un gatto, dalla corporatura imponente simile a quella di Basettoni e Manetta ma meno corpulento. Il suo fisico da lottatore contrasta con il camice da scienziato con cui viene usualmente raffigurato.

Il personaggio infatti è stato introdotto per dare un sostegno "tecnologico" ai piani più arditi dell'arcinemico di Topolino, a cui fornisce di volta in volta gadget degni della "weird science" più fantascientifica e ispirati ai macchinari delle saghe di 007 e consimili.

Creato da Romano Scarpa appare per la prima volta nella storia Topolino e il Pippo-Lupo (1977) in cui con una pozione trasforma Pippo in un uomo-lupo per i suoi loschi scopi; infatti il Pippo mannaro rapisce i gatti di Topolinia e li porta a Plottigat. L'intenzione di Plottigat è di alterare i gatti con mezzi chimici in modo da spacciare le loro pelli per quelle di animali pregiati quali visoni e zibellini. Alla fine però Topolino e Bruto/Gancetto, il figlio di Gancio il dritto, sventeranno il piano.

Sgrinfia

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Sgrinfia (in inglese "Weasel", donnola) è la "spalla" di Pietro Gambadilegno nelle sue bravate, soprattutto nei fumetti europei e d'oltreoceano. Il lungo muso, coperto di una barbetta ispida che gli nasconde la bocca, ma soprattutto la sua subordinazione a Gambadilegno lo hanno sempre relegato a un ruolo di comprimario. Appare fin dagli anni '50 come generico (spesso anonimo) furfantello nelle storie di Paul Murry.

Pierino e Pieretto

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Pierino e Pieretto sono due personaggi del fumetto Topolino creati dagli autori italiani Carlo Panaro e Corrado Mastantuono. Sono i nipotini di Pietro Gambadilegno, dispettosi e combina guai. Non riescono a combinare niente di buono (proprio come il loro zio).

Sono comparsi per la prima volta in Topolino numero 1879 del 1991 in una storia intitolata Topolino e un favore da nulla dove Topolino si deve occupare di loro perché Gambadilegno è in prigione.

Topesio

Topesio (anche conosciuto come Mortimer Mouse o Bubbo, nome usato per le prime storie italiane) è un personaggio dei fumetti e dei cartoni animati della Disney, creato da Floyd Gottfredson. Ha notevoli somiglianze con un altro personaggio creato da Gottfredson, Montmorency Rodent (chiamato in Italia Bubbo), tanto che i due personaggi vengono spesso confusi tra di loro. Anche in alcune storie italiane degli anni 80 è stato usato per lui il nome Mortimer[1].

È il "rivale in amore" di Topolino in quanto in più storie Disney tenta senza successo di incantare Minni. È un impostore amante del lusso più volte incastrato da Topolino. Fa la sua prima apparizione nel 1936, nel cartoon Mickey's Rival in cui tenta senza successo di incantare Minni. Appare anche in alcune tavole domenicali del 1936 (in cui viene chiamato, nella versione italiana, Felice facendo confusione con Mr. Slicker, che è un personaggio a parte). Nel 1941 Gottfredson creò un personaggio molto simile a Mortimer, Montmorency.

Negli anni '70, lo Studio Disney decise di ripescare Mortimer. Lo stesso personaggio apparve in seguito nelle produzioni brasiliane degli anni '70 e '80.

Negli anni '90, dopo aver preso la decisione di scrivere nuove storie con un nemico di Topolino, la Walt Disney Animation usò il nome Mortimer con l'aspetto del Montmorency del 1941. Nei fumetti editi negli USA da Gemstone, quando venivano usate le storie del danese Montmorency, il personaggio si chiama Mortimer. Mortimer è considerato il nome che gli attuali lettori (specialmente i più giovani) associano a quel disegno.

Attualmente, il personaggio di Topesio è apparso anche nelle serie animate Mickey Mouse Works e House of Mouse: Il Topoclub, dove viene chiamato con il suo nome originale: Mortimer. Topesio è doppiato da Maurice LaMarche.

Ultima curiosità è che Mortimer è anche il nome di uno zio di Minni.

Pirata Orango

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Pirata Orango (Dr. Vulter), noto anche come Orango o Capitano Orango, è un personaggio dei fumetti del mondo Disney, creato da Ted Osborne e Floyd Gottfredson nelle daily strip a partire dal 30 settembre 1935 al 4 gennaio dell'anno successivo.

La storia d'esordio, Topolino e il misterioso "S" flagello dei mari, scritta da Osborne per i disegni di Gottfredson, ideatore del soggetto, ed inchiostrata da Ted Thwaites, giunge in Italia sul finire del 1935 (il 22 dicembre) sulle pagine di Topolino giornale n.156, per concludersi il 12 aprile dell'anno successivo sul n.172 dello stesso settimanale.

Il personaggio

Come dice il nome, il personaggio ha le sembianze di un gorilla antropomorfo (in uniforme militare e monocolo). Costruito sul modello del Capitano Nemo di Jules Verne, comanda un sommergibile fantascientifico (il più evidente riferimento al personaggio verniano) con cui si impossessa di navi e del loro equipaggio al fine di costruire la sua armata per la conquista del mondo. Al pari di molti personaggi creati negli anni trenta è una rappresentazione, in questo caso umoristica, della preoccupazione che destava nell'opinione pubblica mondiale l'avvento del nazismo.

Il personaggio, crudele, spietato e folle, si scontra con Topolino e Musone che mandano a monte il suo piano di conquista. Orango viene così dimenticato per molti anni, fino a fare la sua seconda apparizione in Topolino e il ritorno dell'artiglio magnetico, storia in tre parti scritta da Guido Martina per i disegni di Giulio Chierchini che inizia su Topolino libretto n.212 del 10 giugno 1959. Da ora in poi Orango comparirà quasi esclusivamente in storie di produzione italiana (uniche eccezioni Viaggio con sorpresa del 1998 di David Gerstein e Cèsar Ferioli Pelaez, e Back in the box del 2004 di Stefan Petrucha e Flemming Andersen, inedita in Italia e dove compare anche l'italiano Zantaf).

Macchia Nera

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Macchia Nera è uno dei più grandi rivali di Topolino.

Apparizioni

È apparso per la prima volta nel 1939 sulle strisce quotidiane disegnate da Floyd Gottfredson e scritta da Merril De Maris. Ricompare poi nella storia di Guido Martina e Romano Scarpa "Topolino e il doppio mistero di Macchia Nera" del 1955. Viene riutilizzato negli USA nel 1964 disegnato da Paul Murry e la "Western publishing" gli dedica addirittura un albo (ovvero The Phantom Blot).


Nella città di Topolinia è considerato il pericolo pubblico numero uno. È un supercriminale, motivato soprattutto dal desiderio di potere e di gloria, che agisce principalmente da solo, oppure a capo di una banda i cui componenti non sono personaggi ricorrenti e quasi sempre appaiono solo in una storia.

A differenza dell'altro grande criminale topolinese, Gambadilegno, Macchia Nera è straordinariamente intelligente, sfuggente e tenebroso, spesso firma i suoi messaggi con una macchia d'inchiostro ed è in grado di costruire ogni sorta di armi e dispositivi tecnologici per realizzare i suoi progetti.

Ama utilizzare l'inganno e la manipolazione per raggiungere i suoi scopi, e spesso ha ordito piani per piegare altri personaggi, tra cui lo stesso Topolino, al proprio volere.

Nella saga degli Ultraheros è un membro dei Bad 7, e possiede un costume che gli permette di passare dallo stato liquido a quello solido a suo piacere.

Viene molto spesso raffigurato con una lunga tunica nera con due buchi per gli occhi, che lo rende misterioso e inafferrabile: ma il suo vero volto, connotato da baffi sottili e lunghissimi e da corti capelli neri, è noto agli altri personaggi e viene mostrato in alcune storie, sia nella serie regolare sia quando Macchia Nera "recita" nei panni di un personaggio storico o letterario nelle Parodie Disney. Alcuni sostengono che il viso sia ispirato a quello dello stesso Walt Disney[1], altri lo collegano all'attore degli anni '30 Adolphe Menjou [2].

Doctor Kranz

Il Dottor Kranz o Doctor Kranz è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia creato come avversario di Indiana Pipps (a sua volta versione "eroica" ed "avventurosa" del più placido e svanito cugino Pippo). Appare per la prima volta nella storia "Topolino & Pippo in: I predatori del tempio perduto", pubblicata per la prima volta su Topolino nel 1988.

Come Pipps è una parodia di Indiana Jones, Kranz è una parodia di René Belloq (anche se il suo nome ricorda il Professor Kranz, un personaggio creato da Paolo Villaggio), ed ha il fastidioso vizio di mettere sempre i bastoni fra le ruote al rivale Pipps. La scelta è interessante in quanto precedentemente la Disney Italia aveva cercato di agganciare il trend dei film d'avventura di Indiana Jones inserendo le storie però nella continuity di Paperopoli anziché di Topolinia e usando Paperinik come surrogato di Indy [1].

Se Belloq appare solo nel film "I predatori dell'Arca perduta", Kranz appare in quasi tutte le avventure di Indiana Pipps, di cui è l'antagonista fisso (anche se non è certo l'unico dei suoi nemici). Il motivo della loro rivalità non si scopre subito; soltanto nella storia "Indiana Pipps e il ritorno del doctor Kranz", del 1992, si svela il retroscena: dopo essersi laureato unitamente a Pipps, a pieni voti e lode, in archeologia, Kranz si lancia verso i più grandi misteri, ma mentre Pipps è un amante della vera archeologia e dell'avventura, Kranz è solo uno sfruttatore. Un giorno, i due scoprono una potente pistola di origine extraterrestre e Kranz si toglie la maschera, rivelando di volerla vendere a biechi trafficanti d'armi, ma Pipps riesce a sventare il suo piano.

Da quel giorno Kranz diventa il principale nemico di Indiana Pipps. Il Doctor Kranz, esperto in travestimenti, perseguita il suo eterno nemico per sottrargli la fortuna e la gloria. Ma quasi sempre Pipps lo sconfigge affermando:lo scolaretto è stato rimesso in riga. Al contrario di alcune coppie storiche di antagonisti (Topolino-Pietro Gambadilegno, Paperon de' Paperoni-John Rockerduck), che nel corso degli anni hanno sviluppato una sorta di amicizia o perlomeno rispetto reciproco, i due rimangono sempre acerrimi nemici.

Kranz ha anche una cugina archeologa, chiamata Alina Krauthy [2].

Vito Doppioscherzo

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Vito Doppioscherzo è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia creato da Casty e Massimo De Vita nel 2004; appare per la prima volta nella storia "Topolino e il magnifico Doppioscherzo" (pubblicata su Topolino N.2535).

Doppioscherzo era un compagno di scuola elementare di Topolino ma, per causa di una lite con lo stesso, fu espulso e giurò di vendicarsi mettendolo in cattiva luce.

Successivamente il suo personaggio fu elaborato, dapprima trasformandolo in un ladro a tutti gli effetti e poi dandogli manie di grandezza "mondiali". Come suggerisce il suo cognome, la sua specialità sono gli scherzi, del genere più elaborato e perverso—in realtà, vere e proprie truffe (un po' simile al Joker di Batman).

Spennacchiotto

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Spennacchiotto (in originale Emil Eagle) è un personaggio dei fumetti della Walt Disney. Comincia la sua carriera come inventore rivale di Archimede Pitagorico per poi spostare il suo obiettivo soprattutto su SuperPippo.

Origini

Creato dallo sceneggiatore Vic Lockman e definito nella fisionomia dal disegnatore Jack Bradbury, nel 1966 Spennacchiotto esordisce nella storia "Archimede Contrattacca e Vince" ("The Evil Inventor") per l'albo USA "Uncle Scrooge" #63. Le sue fattezze sono fin dall'inizio quelle di un rapace dal becco adunco pur incorrendo in numerose rivisitazioni di disegnatori di varie nazioni, i quali lo dipingono a volte con un piumaggio rosa, marrone o verde, oltre al più canonico bianco. Peculiarità di Spennacchiotto è il suo essere slegato dai due principali universi dei fumetti disneyani, cioè quello dei paperi e quello dei topi. Di volta in volta le sue malefatte coinvolgono Topolino, SuperPippo, Paperino, Paperon de Paperoni, Archimede Pitagorico e altri personaggi in varie occasioni. A volte si è associato con Gambadilegno, la Banda Bassotti, Rockerduck, Maga Magò o altri cattivi di Paperopoli o Topolinia.

Nelle storie prodotte in Sud America, specie in Brasile, è stato spesso messo a confronto con Paper Bat. Il suo scopo principale è arricchirsi attraverso l'utilizzo illegale di invenzioni sue ed altrui, facendo anche da fornitore di pericolosi marchingegni a criminali di ogni sorta.

Tornato in azione in contemporanea al ritorno di Superpippo. In queste storie appare come scienziato arricchito, alla maniera di Lex Luthor. In una storia gli autori ci presentano la madre: una dolce anziana che tratta il figlio come se fosse ancora un bambino. Spennacchiotto se da una parte è infastidito da tali apprensioni dall'altra è incapace a staccarsi dalla genitrice. Dopo alcune apparizioni è nuovamente sparito, per ricomparire nel numero 2576 nella serie Ultraheroes.

Giuseppe Tubi

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Giuseppe Tubi è un personaggio del fumetto Topolino che esordisce in alcune storie degli anni trenta.

Sfrutta la propria professione di idraulico per coprire la sua autentica attività di rapinatore.

Il personaggio è stato ideato da Merrill de Maris e Floyd Gottfredson per le strisce giornaliere del 1938 note con il titolo di Topolino e la banda dei piombatori, dopo quella sua prima apparizione non era più stato utilizzato da alcun altro autore.

Tubi è un idraulico, ma soprattutto un ladro che, con il resto della sua banda, composta da Rosolio e dal signor Spinosetti, compie indisturbato audaci rapine tra le case dei topolinesi, almeno fino a che non assume un bravo ed intelligente giovane: Topolino. L'abile detective dilettante scopre che Tubi e la sua banda, una compagnia teatrale senza lavoro, decise di darsi all'antica arte del furto, sotto un'opportuna copertura.

Dopo oltre vent'anni Tubi e la sua banda escono finalmente di prigione ed incrociano la loro strada con l'incontenibile multimiliardario Paperon de' Paperoni. Questa fu la loro ultima apparizione usa, mentre in Italia Tubi (da solo o con complici d'occasione) è stato calorosamente accolto dagli sceneggiatori ansiosi di poter alternare l'onnipresente Gambadilegno con un altro villain da contrapporre al detective topolinese.

Una sua peculiarità è il carattere estremamente flemmatico e tranquillo.

  

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